Fornero: “Spero in un accordo, non capirei il no dei sindacati”

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“Mi risulterebbe molto difficile capire se i sindacati non si dichiarassero d’accordo con una riforma che lavora per l’inclusione e l’universalita’ degli ammortizzatori sociali”. Lo ha detto il ministro del Lavoro, Elsa Fornero, conversando con i giornalisti a margine di una conferenza alla Farnesina. “Confido che l’accordo ci sia – ha aggiunto – e lavoro per l’accordo. L’entita’ del cambiamento e’ tanta e posso capire che l’interpretazione di primo acchitto sia uno shock. Ma ritengo che la riforma sia una buona riforma”. “E’ chiaro – ha detto ancora Fornero – che se c’e’ un accordo piu’ avanzato io mi impegno a trovare risorse piu’ adeguate e a fare in modo che il meccanismo
degli ammortizzatori sociali e il mercato funzioni abbastanza bene”. “E’ chiaro – ha sottolineato – che se uno comincia con il dire no perche’ dovremo mettere li’ una paccata di miliardi e dire, poi, voi diteci di si’? No, non si fa cosi'”. Il Governo, ha sottolineto Fornero, “propone qualcosa. Io mi sono impegnata a che le risorse non vengano tolte dall’assistenza. Mi sembra che questo sia un buon impegno e avrei voluto sentire una piccola parola di apprezzamento. Non ho sentito neanche mezza parola di apprezzamento”. La dichiarazione del ministro arriva dopo che, in mattinata, il segretario nazionale della Cgil, Susanna Camusso aveva precisato quanto già affermato ieri in merito a un ‘passo indietro’ compiuto dal governo: “Ho parlato di un passo indietro perché, mentre noi confermiamo che è necessario avere una riforma universalistica degli ammortizzatori sociali e quindi che è giusta l’idea che ci sia il sussidio della disoccupazione per tutti i lavoratori, la proposta che ci è stata fatta ieri 1 è una proposta che non allarga, che non prevede l’indennità per tutte quelle figure che oggi non ne hanno diritto e riduce invece la copertura di quelli che ce l’hanno già”. “Siamo di nuovo invece – ha proseguito Camusso – di fronte ad una riforma che non rappresenta una tutela per tutti ma anzi una riduzione della tutela esistente”. Anche la Cisl chiede al governo di cambiare la propria posizione sugli ammortizzatori sociali perché in tempo di crisi è necessaria una durata più lunga per i sussidi di disoccupazione. E avverte: il tavolo sulla riforma del lavoro salta se non sarà modificata la parte su mobilità e ammortizzatori sociali, ha detto, parlando a Trieste, il segretario della Cisl, Raffaele Bonanni. ”Il Governo deve stare attento, perché dopo la vicenda delle pensioni, se salta anche questo tavolo c’è una cesura non facile”, ha detto Bonanni.