Decreti rinnovabili: perché fermare l’unico settore che è cresciuto in 5 anni nonostante la crisi?

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Oggi a Roma, manifestazione e incontro con il Governo
“Nonostante le indicazioni fornite durante la prima riunione degli Stati Generali delle Rinnovabili, il Governo non ha recepito i nostri suggerimenti. Ne prendiamo atto con molto dispiacere e continuiamo a chiedere con forza le necessarie modifiche nell’interesse di tutti. Oggi a Roma porteremo le nostre proposte per una adeguata revisione degli incentivi, proposte concrete che toccano, punto per punto, le criticità presenti all’interno del 5° Conto Energia”.
In questo momento di forte apprensione per tutta l’industria del fotovoltaico, le associazioni di settore, Anie/Gifi, Assosolare e Asso Energie Future, uniscono le loro voci. “Insieme, contro i tagli agli incentivi e in difesa dell’unico settore che come ha ricordato il Ministro Clini, contribuirà ad aumentare l’offerta di energia coprendo il 35% dei consumi del Paese” . Due i punti chiave, all’interno del decreto, sui quali gli imprenditori non sono disponibili a compromessi. “Ripristino dei 7 Miliardi €/anno già contemplati dal IV Conto Energia per il limite di spesa cumulato per gli incentivi e l’innalzamento della soglia minima di potenza per l’accesso al registro del GSE”.
Le aziende associate ad Anie/Gifi, Assosolare e Asso Energie Future concordano anche sul contenuto della lettera del Ministro Clini apparsa sul Corriere della Sera di oggi. “Ringraziamo il Ministro per aver fatto chiarezza, una volta per tutte, puntualizzando che le rinnovabili diminuiscono in modo significativo il prezzo dell’energia elettrica (il 15 aprile è sceso a 35€/MWh contro i 72€/MWh) e ad aver sottolineato come sono il settore che nonostante la crisi ha conosciuto una crescita importante degli investimenti in ricerca e sviluppo”. Inoltre Clini pone l’accento sull’indotto occupazionale, tra i 110.000 e i 150.000, che le rinnovabili hanno creato. “Tuttavia, se si dovesse dare il via libera al 5° Conto Energia senza le opportune modifiche, il costo dell’energia elettrica aumenterà andando a gravare sul Paese già sofferente a causa della recessione e migliaia di persone perderebbero il lavoro”.