Prestiti alle aziende fermi e frenata per quelli alle famiglie. Il raffreddamento del credito a marzo, amentato dal mondo delle imprese viene certificato dalla Banca d’Italia nell’analisi sui bilanci bancari. E per dare ossigeno alle aziende il governo punta a varare, entro ”pochi giorni”, i decreti attuativi sui debiti della Pubblica Amministrazione (50-60 miliardi in tutto, secondo il ministro dello Sviluppo economico Corrado Passera) in modo da giungere in fretta a un accordo sul loro smobilizzo tramite il sistema bancario e che potrebbe includere pagamenti in contanti o anche in titoli di stato. In tutto per riassorbire i debiti ci vorranno, secondo il governo, ”un paio d’anni”. La frenata degli impieghi, frutto fra l’altro di una domanda latente a causa della crisi e dei requisiti patrimoniali piu’ stretti a carico delle banche, non si arresta nonostante il saldo fra finanziamenti e raccolta nel sistema italiano rimanga ancora a favore del primo. Secondo Via Nazionale il tasso di crescita per le famiglie sui dodici mesi si e’ attestato al 2,2% (2,7% a febbraio), quello dei prestiti alle societa’ non finanziarie ha registrato un valore nullo (0,9% a febbraio). A marzo il tasso di crescita sui dodici mesi delle sofferenze e’ diminuito al 14,6% rispetto al 16,6% del mese precedente. Sempre a marzo il tasso di crescita annuale dei depositi del settore privato – emerge dall’analisi condotta da Via Nazionale – e’ cresciuto al 2,4% rispetto allo 0,5% registrato a febbraio. A dare nuova linfa all’economia, piu’ che i fondi della Bce (usati in primo luogo per rifinanziare i bond bancari in scadenza) potrebbero arrivare i crediti vantati dalle aziende verso la Pubblica Amministrazione, molti dei quali bloccati anche da anni. Una cifra che, secondo Passera, ammonta a circa ”50-60 miliardi”, riassorbili ”in un paio d’anni”, che potrebbero essere rimessi in circolo utilizzando il sistema bancario. ”A giorni” arriveranno i decreti attuativi promette Passera insieme al vice ministro Vittorio Grilli per certificare in maniera esatta i debiti e fornire le garanzie abbassando cosi’ i costi. Con il recepimento anticipato della direttiva europea in materia ”entro la fine di quest’anno, dopo tantissimi anni di non rispetto delle regole, – ha aggiunto Passera -otterremo che sia lo Stato che le imprese paghino in tempo”. ”Le banche sono pronte a un accordo con le imprese” promette il direttore generale dell’Abi Giovanni Sabatini secondo cui l’accordo potra’ contare su una grande flessibilita’ negli strumenti da utilizzare. Per Grilli ”e’ possibile compendiare l’esigenza di dare alle imprese cio’ che e’ dovuto senza creare tensioni sul mercato dei titoli di stato”. In ogni caso, come rileva Passera, il problema va risolto ”a monte” per far riconoscere all’Europa una natura diversa ai debiti commerciali. Il Consiglio Nazionale Forense chiede invece, cosi’ come alcune associazioni imprenditoriali, di attuare la legge sullacompensazione dei crediti-debiti della Pa, norma varata nel 2010 ma rimasta senza decreto attuativo.