Ddl lavoro: oggi il primo via libera

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Ultimi ritocchi prima del via libera, domani notte, in Commissione a Palazzo Madama della riforma del mercato del Lavoro. Il Ddl e’ poi atteso in aula (a partire da mercoledi’) dove ci saranno 15 giorni di tempo per l’esame del testo. E non e’ escluso che il governo, come ha spiegato ilviceministro al Lavoro, Michel Martone, decida di porre la questione di fiducia: ”e’ una delle ipotesi sul tavolo, ma vedremo come si articolera’ il dibattito e come si risolveranno gli ultimi nodi”. La fiducia dipendera’ certo anche dal numero di emendamenti che arriveranno in aula. E potrebbero non essere pochi visto che in Commissione se ne sono contati oltre 1.000. Nelfrattempo i sindacati dei lavoratori agricoli (Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil) dati gli ultimi drammatici avvenimenti di cronaca, hanno deciso di annullare lo sciopero. Ma le organizzazioni agricole (Coldiretti, Cia e Confagricoltura) saranno comunque davanti al Senato per un sit-in, anche senza insegne. E dopo l’ennesimo confronto andato a vuoto sui voucher i rappresentanti degli agricoltori chiedono di incontrare il ministro del Lavoro, Elsa Fornero, il collega alle politiche agricole, Mario Catania e i relatori del Ddl Lavoro (Maurizio Castro del Pdl e Tiziano Treu del Pd). Infatti secondo Coldiretti, Cia e Confagricoltura, ”e’ profondamente sbagliato e incomprensibile procedere a modifiche specifiche della normativa lavoristica del settore senza avere prima ascoltato le rappresentanze delle imprese agricole che sono state le uniche a essere state escluse dal tavolo di confronto, durante l’iter di definizione del disegno di legge sulla riforma”. L’incontrorichiesto pero’ non sarebbe possibile con la commissione per i tempi stretti del varo ma chepotrebbe avvenire con i rappresentanti del Governo. L’esecutivo e’ infatti impegnato a sciogliere gli ultimi nodi. Due in particolare gli argomenti sui quali si attende la mediazione del governo: i voucher per le aziende agricole appunto (articolo 11) e l’allungamento del permesso di soggiorno per lavoratori extracomunitari con reddito di 9.000 euro e che beneficiano di ammortizzatori. Manca inoltre ancora il parere della commissione Bilancio su alcuni articoli e tra questi sull’articolo 70 che contiene le coperture della riforma. Per i voucher si starebbe lavorando sulla platea dei soggettiabilitati per aziende oltre i 7mila euro di fatturato (la soglia gia’ prevista dalla legge Biagi). L’idea sarebbe quella di aumentare tale soglia e di consentire l’uso dei voucher solo a pensionati e giovani studenti. Sarebbero cosi’ escluse le casalinghe previste invece dalla Biagi. C’e’ poi la questione dell’articolo 58 del ddl che prevede l’allungamento del periodo in cui ha validita’ il permesso disoggiorno concesso al lavoratore extracomunitario che beneficia di interventi di ammortizzazione. Sulla portata della norma un chiarimento e’ stato gia’ chiesto in Commissione dalla Lega. Si prevede infatti un incremento del periodo da 6 a 12 mesi nel caso in cui esista nel nucleo familiare del lavoratore extracomunitario un reddito di 9.000 euro puo’ essere protratta la presenza del lavoratore extracomunitario. Ma si tratta di due problemi superabili – spiegano fonti parlamentari – ”problemi non dirimenti”.