Il “Piano citta“`, a cui il ministero delle Infrastrutture e trasporti sta lavorando, entra nella fase delle proposte concrete. Finora non molto si sapeva di un progetto piu` facile a dirsi, che a farsi. Non solo per l`obiettivo ambizioso di riqualificare aree urbane degradate, ma anche per il numero di soggetti chiamati a dire la loro. Secondo il ministero e` questo invece il punto di forza, perche` coinvolgere tutti gli interessati garantisce interventi realmente necessari e permette di individuare le soluzioni piu` adatte. L`idea nasce da uno studio dell`Ance (l`Associazione nazionale costruttori edili) e prende forma il 4 maggio, quando sono iniziate le riunioni al ministero.
Ma cosa prevede in concreto il “Piano citta“`? La rigenerazione di aree urbane degradate, la valorizzazione di aree demaniali dismesse, la creazione di alloggi sociali, la ristrutturazione delle scuole per migliorare l`efficienza energetica, l`ottimizzazione del trasporto pubblico locale. Insomma, tutto quel che contribuisce a migliorare la vivibilita` delle citta` con in piu` l`importante risvolto, di rimettere in moto l`economia grazie all`impulso garantito al comparto dell`edilizia. Nella riunione di oggi verranno illustrate le diverse proposte. Si sa gia` che tra le citta` destinatarie di interventi ci sono Roma (in particolare il quartiere di Pietralata), Verona, Firenze, Bari. Il sindaco di Piacenza, nella veste di rappresentante dell`Anci (l`Associazione dei comuni italiani) ha individuato diverse aree al Nord, Centro e Sud Italia. Al tavolo siedono anche Federcostruttori, Confedilizia, Cassa depositi e prestiti, Regioni, Comuni e vari ministeri (Istruzione, Economia, Sviluppo economico). L`impegno era di arrivare a fine mese con delle proposte, che appunto verranno presentate oggi. L`intenzione del ministero e` di procedere in maniera molto spedita. Il Consiglio dei ministri dovrebbe approvare gia` in settimana il provvedimento, mentre a giugno dovrebbero partire i primi cantieri. Le azioni da intraprendere investono settori diversi (dalla gestione dei rifiuti alle case popolari), ma tutti di rilievo per i cittadini e con in comune l`ambito delle costruzioni. Perche` e` un settore portante che puo` dare spinta all`occupazione: il comparto dell`edilizia oltre ad essere un volano puo` generare crescita.
Secondo l`Ance per un miliardo investito ne vengono generati altri tre e con ricadute positive sull`occupazione. Nel Piano citta` molta attenzione e` riservata alle scuole: su 45 mila ispezioni in 3596 scuole di tutta Italia, si prevede di spendere 943 milioni per mettere in sicurezza quelle piu` fatiscenti. Piu` della meta` sono risorse gia` stanziate dal Cipe e 161 milioni di euro sono gia` stati erogati per i cantieri in corso (altri 20 milioni arriveranno entro luglio). Spostandosi sul fronte finanziario, dei conti, viene da chiedersi da dove arrivino le risorse per un progetto utile quanto ambizioso. Il totale delle risorse a disposizione sarebbe di 2 miliardi, reperiti qua e la` tra le pieghe dei bilanci e programmi gia` finanziati ma non piu` attivi. La parte del leone la fa Cassa depositi e prestiti che, attraverso il Fondo investimenti per l`abitare, mette a disposizione 1,6 miliardi. Ci sono poi il ministero delle Infrastrutture che garantisce 233 milioni (da spostare con un`apposita norma da altri programmi cui erano destinati); il ministero dell`Istruzione che porta in dote 100 milioni per le scuole ad alta efficienza energetica, lo Sviluppo economico che garantisce una quota degli incentivi all`energia.
Solo considerando l`housing sociale, 833 milioni di euro investiti generano 72 mila alloggi a canone sociale e 141 mila occupati. Il punto e` mettere in comunicazione provvedimenti diversi che finora viaggiavano in ordine sparso. In settimana il Consiglio dei ministri dovrebbe varare una norma che formalizzi un piano operativo per realizzare in modo coordinato e sistemico l`efficientamento energetico e la riqualificazione e il recupero della bellezza delle nostre citta`.