Ue: “Italia ok sui conti ma le sfide restano tante”

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“L’Italia negli ultimi pochi mesi ha risposto in maniera ampia e determinata con politiche volte a ripristinare finanze pubbliche solide, e a intervenire sulle debolezze strutturali che il paese si trascina da molti anni”. Queste le parole della Commissione europea all’inizio dell’editoriale della relazione tecnica che accompagna il rapporto sulle raccomandazioni all’Italia. Subito dopo questa constatazione positiva parte una serie di valutazioni sulle “gravi sfide” che la penisola si trova comunque di fronte in molte aree: dai conti pubblici alla competitività, dal fisco e l’evasione al mercato del lavoro, all’istruzione, ai trasporti e all’apparato amministrativo. Il primo richiamo è sulla “piena attuazione” della strategia di risanamento dei conti pubblici che la Commissione definisce “audace”, ma la cui esecuzione appunto rappresenta “una preoccupazione di primaria rilevanza”. Inoltre la “debole competitività” del paese richiede “un migliore allineamento dei salari alla produttività”. E poi le tasse. Bruxelles avverte innanzitutto come “la pesante tassazione sul lavoro si ripercuote negativamente su domanda e offerta”. Intanto avverte che “ridurre l’evasione fiscale richiede ulteriori e determinate misure “Quanto al mercato del lavoro, secondo l’Ue in Italia i tassi di attività e di occupazione restano bassi, in particolare su giovani, donne e lavoratori più anziani. Intanto “la qualità complessiva del sistema di educazione e formazione resta insoddisfacente, con elevati tassi di abbandono e bassi livelli di partecipazione alla formazione durante tutta la vita professionale”. Inoltre la commissione europea rileva “carenze significative” sulle infrastrutture del paese e sulle sue reti di imprese, “in particolare su energia e trasporti”. Queste carenze “intralciano l’attività economica”. Bruxelles avverte ancora come in Italia “il contesto delle imprese non sia favorevole alla crescita a causa delle inefficienze della pubblica amministrazione, della pesante regolamentazione e delle significative debolezze del sistema giudiziario civile”.