Monti: “Pronti a cedere quote del settore pubblico”

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La crisi internazionale domina i discorsi del premier Mario Monti, anche ia Berlino dove si è recato per ricevere un premio, il ‘Responsible Leadership Award’. Il premier esclude una nuova manovra correttiva. “Sui conti pubblici – dice – abbiamo fatto un pesantissimo intervento in dicembre”. Precisa, comunque, che non bisogna abbassare la guardia: “Va continuata l’opera sui conti pubblici”. Poi annuncia la nuova strategia del governo per far fronte all’emergenza. “Stiamo preparando la cessione di una quota dell’attivo del settore pubblico, sia immobiliare che mobiliare, anche del settore locale”. Dunque sì alla cessione di una parte del patrimonio pubblico nazionale, compresi i ‘gioielli’ degli enti locali. Monti, in Germania, ha provato a dare rassicurazioni sulla salute dell’economia italiana. “Il nostro sistema non è fragile, ha alcuni aspetti fragili come l’alto debito, ma ha alcuni aspetti ben più solidi come il sistema bancario visto che è paragonabile per solidità a quello tedesco”. E ancora: “Noi italiani tendiamo a oscillare come stati d’animo da momenti di euforia irresponsabile a momenti di depressione ingiustificabile”. A chi gli ha chiesto della Tobin tax, infine, ha risposto che “potrebbe avrebbe senso” ma “dovrebbe essere introdotta “nell’Europa a 27”. Ai tedeschi, Monti ha lanciato un messaggio: “Non bisogna creare deficit, ma l’austerità non è sostenibile nel lungo periodo”. E ancora: “La disciplina fiscale e la crescita devono procedere di pari passo”. ”Noi siamo anche la locomotiva della crescita”, ha ribattuto il ministro delle finanze tedesco Schaeuble. Ma, complessivamente, il premier italiano ha incassato una significativa apertura di credito da Berlino. “L’euro ha bisogno dell’Italia – ha detto il ministro delle Finanze tedesco Wolfgang Schaeuble – la zona euro ha bisogno del successo nelle riforme di Roma e di un’Italia forte”. E poi ha lodato “i notevoli progressi dell’Italia negli ultimi sei mesi” e “il programma ambizioso portato avanti dal presidente del Consiglio”. “Sono convinto – ha aggiunto – che le attività economiche italiane avranno una ripresa nel 2013 se si continuerà sulla strada del consolidamento fiscale e delle riforme strutturali”. Una promozione piena per il capo del governo italiano. Almeno nelle parole. Ora bisognerà vedere se da Berlino arriveranno anche aperture concrete alle richieste di Roma.