Approda oggi sul tavolo del Consiglio dei ministri l’atteso decreto legge per lo sviluppo che contiene le misure per favorire la crescita e per il rilancio delle infrastrutture. In due titoli e oltre 55 articoli (anche se non sono escluse modifiche dell’ultim’ora) il Governo ha riunito le misure necessarie a passare alla ‘fase 2’ del Governo Monti, dopo le misure di ‘rigore’ per tenere sotto controllo i conti pubblici, con norme dedicate alle infrastrutture e alle imprese. Il primo titolo, suddiviso in 5 Capi – si legge nella bozza del decreto – è dedicato alle ‘Misure urgenti in materia di infrastrutture, edilizia e trasporti’ e contiene norme per l’attrazione di capitali privati (modifiche ai project bond con aliquota fiscale come i titoli di Stato al 12,5%, finanziamento di infrastrutture mediante defiscalizzazione, aumento dal 50% al 60% della percentuale minima nell’affidamento di lavori a terzi nelle concessioni) e ‘disposizioni di semplificazione e accelerazione’ (stop al limite dei crediti d’imposta per gli enti locali che li hanno maturati con i dividendi distribuiti dalle ex-municipalizzate che potranno essere usati per realizzare infrastrutture). Il Capo 3 è dedicato a ‘disposizioni in materia di edilizia’ e prevede, tra l’altro, il ripristino dell’Iva per cessioni e locazioni di nuove costruzioni rimaste invendute, l’aumento dal 36% al 50%, fino al 30 giugno 2013, del bonus Irpef per le ristrutturazioni edilizie con un tetto di 96mila euro. Il bonus per l’efficienza energetica viene ridotto dal 55% al 50% per le spese sostenute dal primo gennaio al 30 giugno 2013. Inoltre viene stabilita l’esenzione Imu per tre anni sugli immobili invenduti. Previsto il Piano nazionale per le città per favorire la realizzazione di infrastrutture urbanistiche che sarà predisposto dal Ministero delle Infrastrutture e Trasporti attraverso una cabina di regia con la partecipazione di rappresentanti di altri ministeri. Arrivano poi semplificazioni in materia di autorizzazioni e pareri per l’esercizio dell’attività edilizia. In materia di trasporti viene stabilita l’autonomia finanziaria dei porti al fine di agevolare la realizzazione delle opere previste nei rispettivi piani regolatori portuali. Il decreto contiene anche stanziamenti per la continuita’ di alcuni servizi di trasporto. Il titolo II, dedicato a ‘strumenti e misure per le imprese’, è suddiviso a sua volta in 9 capi. Il primo è dedicato a ‘Misure per la crescita sostenibile’ e contiene il ‘Fondo per la crescita sostenibile’, un contributo sotto forma di credito d’imposta fino a 200mila euro ad impresa per l’assunzione di personale altamente qualificato a tempo indeterminato, una moratoria di un anno delle rate di finanziamento dovute dalle imprese concessionarie di agevolazioni del ministero dello Sviluppo economico. E ancora, il riordino della disciplina in materia di riconversione produttiva di aree di crisi industriale. Il secondo capo definisce ‘Misure urgenti per la trasparenza nei rapporti economici fra Pubbliche amministrazioni, imprese e cittadini, il terzo capo prevede ‘Nuovi strumenti di finanziamento per le pmi’: in particolare potranno emettere cambiali finanziarie e mini obbligazioni per la raccolta di risorse sul mercato. Il quarto capo contiene misure per facilitare la gestione delle crisi aziendali, con la revisione della legge fallimentare e del Codice degli appalti. Il quinto capo stabilisce misure per lo sviluppo e il rafforzamento del settore energetico, norme per la disciplina delle gare per la distribuzione di gas naturale e nel settore idroelettrico, semplificazioni delle attività di realizzazione di infrastrutture energetiche e liberalizzazioni nel mercato del gas naturale, regimi tariffari speciali per i grandi consumatori industriali di energia elettrica. E ancora misure per accelerare l’apertura dei servizi pubblici locali al mercato, misure in materia di giustizia civile e per il settore agricolo.