Si sblocca l’impasse sull’approvazione del ddl lavoro prima del vertice europeo del 28 giugno, come aveva chiesto Monti: il premier, al suo ritorno dal G20 di Los Cabos, ha parlato con i segretari dei partiti della maggioranza e li ha rassicurati: previsti provvedimenti legislativi ad hoc per la questione esodati e sulla flessibilità. In cambio, Monti ha chiesto l’approvazione del disegno di legge entro il Vertice europeo di Bruxelles. Oggi alla Conferenza dei capigruppo di Montecitorio il ministro Piero Giarda formalizzara’ gli impegni presi dal governo per ottenere il si di Pdl e Pd. Rispondendo ad una interrogazione alla Camera, il ministro Fornero ha confermato l’intenzione del governo di tutelare altri 55.000 esodati, oltre ai primi 65.000 per i quali e’ in arrivo un decreto. Ma ad innervosire, specie i deputati del Pdl, e’ stata quella che doveva essere un’apertura, cioe’ l’affermazione che il governo sarebbe stato disponibile a successive modifiche al ddl lavoro qualora si fossero dimostrare necessarie. Diversi esponenti del Pdl, da Renato Brunetta a Guido Crosetto, hanno interpretato queste frasi come l’ammissione di inadeguatezza del provvedimento, ed hanno annunciato che non lo voteranno, neanche in caso di fiducia. D’altra parte nel Pd c’e’ chi si aspettava un impegno piu stringente sui 55.000 esodati e sugli ammortizzatori sociali. Dopo i colloqui tra Monti, Bersani, Alfano e Casini, il Governo, in una nota serale diffusa da Palazzo Chigi, ha sottolineato l’impegno “a risolvere tempestivamente, con appropriate iniziative legislative i problemi posti la questione degli esodati e alcuni aspetti della flessibilita’ in entrata e degli ammortizzatori sociali. ”Su questi temi l’Esecutivo sta lavorando – ha aggiunto Monti – anche sulla base delle costruttive proposte provenienti dai gruppi di maggioranza”. Per gli esodati arrivera’ uno specifico decreto, mentre le richieste del Pd saranno tramutate in emendamenti al decreto sviluppo, in arrivo al Senato.