Ddl lavoro: fiducia il 25 e voto finale il 27 giugno

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Il voto finale della Camera sul Ddl lavoro si terra’ mercoledi’ prossimo, 27 giugno, alle 18,30. E’ quanto deciso dalla conferenza dei capigruppo di Montecitorio in risposta alle sollecitazioni del presidente del Consiglio Mario Monti. Il via libera definitivo avverrà dopo quattro voti di fiducia (che saranno posti dal Governo lunedì sera), in programma fra martedi’ e mercoledi’. Lunedi’ prossimo, alle 11, iniziera’ la discussione generale. Intanto la commissione Lavoro della Camera ha dato il via libera senza modifiche: a favore del mandato al relatore hanno votato i gruppi di maggioranza, contro Idv e Lega. Dopo le 18 di martedì, quindi, inizieranno le 4 ‘chiame’ dei deputati, che si dovrebbero concludere nella mattinata di mercoledì, visto che la maggioranza ha garantito un ‘autocontingentamento’ dei tempi. Prima del voto finale, previsto mercoledì dalle 17 (con dichiarazioni di voto in diretta Tv), ci sarà anche il voto sugli ordini del giorno. Il termine per la presentazione degli emendamenti per l’aula è stato fissato per lunedì alle ore 11, quello per la presentazione degli ordini del giorno per lunedì alle 18. Dunque, si sblocca l’impasse sull’approvazione del ddl lavoro prima del vertice europeo del 28 giugno, come aveva chiesto Monti: il premier, al suo ritorno dal G20 di Los Cabos, ha parlato con i segretari dei partiti della maggioranza e li ha rassicurati: previsti provvedimenti legislativi ad hoc per la questione esodati e sulla flessibilità. Il Governo, in una nota diffusa da Palazzo Chigi, ha sottolineato l’impegno “a risolvere tempestivamente, con appropriate iniziative legislative i problemi posti la questione degli esodati e alcuni aspetti della flessibilita’ in entrata e degli ammortizzatori sociali. ”Su questi temi l’Esecutivo sta lavorando – ha aggiunto Monti – anche sulla base delle costruttive proposte provenienti dai gruppi di maggioranza”. Per gli esodati arrivera’ uno specifico decreto, mentre le richieste del Pd saranno tramutate in emendamenti al decreto sviluppo, in arrivo al Senato.