Monti pronto alla “sfida ” europea

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Se l’Europa non varera’ un meccanismo anti-spread, l’Italia non sosterra’ la tassa sulle transazioni finanziarie. In vista del vertice di Bruxelles, Mario Monti alza ancora la posta nella sfida con Berlino. Del resto, ironizza il presidente del Consiglio, ”mi piacciono le sfide”. Intanto ringrazia il Parlamento per il voto sulla riforma del lavoro che rafforza l’Italia nel negoziato Ue e ribadisce ”piena fiducia” al ministro Elsa Fornero, bollando – in privato – come ”solita’ mentalita’ da posto fisso” le polemiche per l’intervista del ministro al Wall Street Journal. Sul fronte europeo, il premier e’ consapevole che nel muro alzato da Angela Merkel si intravvedono le prime crepe. Timideaperture al fondo anti-spread che pero’ rischiano di non essere sufficienti. E soprattutto di non portare a risultati concreti in tempo: perche’ lunedi’ i mercati riaprono e senza una svolta il rischio e’ grande. E cosi’ torna alla carica. Stavolta ponendo, nei fatti, un veto alla tassa sulle transazionifinanziarie se non passera’ la proposta italiana di usare il fondo salva-Stati (l’attuale Esfs e il futuro Esm) per arginare il differenziale fra i titoli dei Paesi virtuosi, Italia in testa, e quelli tedeschi. E l’unico ‘ostaggio’ che puo’ permettersi di rischiare e’ proprio la cosiddetta Tobin tax’, visto che minacciare di non sostenere il piano per la crescita sarebbe paradossale dopo averlo chiesto per mesi. La tassa sulle transazioni finanziarie, invece, Monti l’ha sempre considerata inutile se limitata ad alcuni paesi europei: ritiene che dovrebbe essere a livello di G20 o, al limite, di Ue a Ventisette. Ma il veto di Londra e di altri Paesi hanno spinto Francia (che ci tiene davvero), Germania (imposta da Merkel dai socialisti tedeschi) e Spagna ad andare avanti con la”cooperazione rafforzata”. Ovvero senza tutti i partner Ue. L’Italia, nella quadrilaterale di Roma, ha deciso di aderire e si e’ formato un blocco di circa dieci Paesi. Il numero minimo, per i trattati, per proseguire senza gli altri partner. Soglia che sarebbe superata anche senza il sostegno di Roma. Ma cio’ che conta e’ il gesto politico. A chi gli chiede se sia piu’ difficile convincere i mercati o la Germania, Monti spiega: ”Sono entrambe sfide