Turismo, un valore aggiunto da 82 miliardi

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Il turismo crea ricchezza in Italia alla pari del settore delle costruzioni: nel 2010 il valore aggiunto prodotto dalle attività connesse al turismo corrisponde a circa 82,8 miliardi di euro, ovvero al 6% del valore aggiunto totale dell’economia. Un’incidenza ”molto simile” a quella registrata dal settore delle costruzioni, ”volano della crescita”. Giunge a questa conclusione il primo conto satellite del turismo per l’Italia, presentato a Roma dal Ministro per gli Affari Regionali, Turismo e Sport, Piero Gnudi, e dal presidente dell’Istat, Enrico Giovannini. Nel 2010 la spesa per il turismo in Italia ammonta a 114 miliardi di euro: la parte prevalente va attribuita ai turisti italiani (44,2%), mentre il turismo straniero rappresenta una quota pari al 25,7%. ”Nessuno, forse nemmeno gli italiani, sa quanto il turismo sia importante nel tessuto economico italiano, sia in termini di rapporto al Pil sia in termini di occupazione. La politica del turismo deve essere una politica del paese”, ha affermato Gnudi.
VALORE AGGIUNTO INDIRETTO TURISMO E’ 10,2% – Il dato corrisponde al valoreaggiunto prodotto dalle branche turistiche sul totale dell’economia ma non completamenteimputabile al turismo: nel 2010 arriva a 152 miliardi di euro. Invece al raggiungimento del valore aggiunto diretto pari al 6%, che si confronta con il 6,5% della Spagna, il 4% della Francia e il 3,8%del Regno Unito, ha contribuito per il 54,3% il macro settore dell’alloggio, dei ristoranti e dei pubblici esercizi (di cui il 22,7% imputato all’uso per le vacanze di case di proprieta’). Il restante viene ripartito principalmente tra le attivita’ del trasporto (10,8%) e del commercio al dettaglio (7,7%).
3,2% OFFERTA TOTALE ECONOMIA E’ PER TURISMO – La quota di produzione destinataalla domanda turistica relativa agli alberghi corrisponde al 98,5%, quella del trasporto marittimo al69,3%. Il 22,2% delle attivita’ dei servizi di ristorazione e’ legato al turismo, come il 10,1% delleattivita’ dei servizi culturali. In generale, il 3,2% dell’offerta totale dell’economia e’ impiegata per soddisfare la domanda turistica.
PREVALE TURISMO DOMESTICO, E’ 63,2% SPESA – I turisti internazionali (turismo inbound) hanno speso in Italia piu’ di 29 miliardi di euro nel 2010 e il 63,6% di questo importo e’stato destinato all’alloggio e alla ristorazione. Il turismo domestico invece ha contribuito con 50 miliardi di euro: anche in questo caso la spesa maggiore ha riguardato l’alloggio e la ristorazione (52,3%). Le spese per il servizio ricettivo sono inferiori di 10 punti percentuali nel caso del turismo domestico rispetto al turismo inbound (31,6% contro 41,1%), vista l’ampia quota di italiani che trascorre le vacanze nelle case di proprietà. Agli 80 miliardi spesi dai turisti italiani e stranieri si aggiunge poi quanto speso indirettamente dai visitatori (30,1% del totale della spesa turistica) e che afferisce ad esempio al turismo per affari o ai servizi resi dall’uso di case di proprieta’: il consumo turistico interno nel 2010 è quindi di 114 miliardi di euro, mentre gli italiani per i loro viaggi all’estero hanno speso 18 miliardi di euro.