Inail nega diritto protesi grauita, il sindacato denuncia il caso alla Camera

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L’Inail deve tutelare i lavoratori? Oppure sono i lavoratori che devono foraggiare l’ente?
Presentato un atto di sindacato ispettivo a firma dei senatori IDV Felice Belisario e Giuliana Carlino perché l’ente per ben due anni avrebbe negato il diritto agli assicurati infortunati e tecnopatici ad ottenere gratuitamente i mezzi di protesi e le ortesi durante il periodo di inabilità temporanea assoluta

Ulteriore importantissimo atto di sindacato ispettivo dei senatori dell’Italia dei Valori ( IDV ) Felice Belisario e Giuliana Carlino in data 7.6.2012 n. 4 – 07667 sulle disfunzioni dell’INAIL (Istituto Nazionale per l’Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro e le Malattie Professionali), portato all’attenzione da Giovanni D’Agata presidente e fondatore dello “Sportello dei Diritti” da sempre impegnato nella tutela dei lavoratori e dei loro diritti.

Già la Camera ed il Senato sono intervenuti più volte con interrogazioni parlamentari ed atti di sindacato ispettivo di differente orientamento politico per porre un argine al dilagare degli scandali di interesse immobiliare ed informatico che hanno travolto a più riprese i dirigenti ed le altre alte cariche istituzionali dell’INAIL fin dalla metà degli anni ‘90 a fronte di meccanismi indennitari per gli assicurati infortunati e tecnopatici per il più delle volte del tutto irrisori.

Ricordiamo nuovamente per gli scandali immobiliari le interrogazioni: del senatore Tecce n. 4-01421 del 22.7.2007, dell’onorevole Ciro Alfano n. 4 – 06767 del 22.11.2007, dell’onorevole A. Musi n. 5 -01848 del 7.12.2007, dell’onorevole F. Zazzera n. 5-06548 del 4.4.2012 (riguardante quest’ultima lo scandalo dell’immobile dell’INAIL di Bari per cui il Corriere della Sera il 3.12.2007 ha riportato un ampio ed esaustivo articolo intitolato “ Un palazzo di giustizia a peso d’oro” del giornalista Gian Antonio Stella).

Tutti gli atti della camera e del senato rimasti per lo più senza risposta da parte del Governo oppure la risposta è stata non adeguata e non completa.

Ricordiamo ancora per il settore informatico dell’INAIL le interrogazioni parlamentari dell’onorevole (poi senatore) Francesco Nucara n. 4 -05767 del 27.11.2007, senza alcuna risposta da parte del Governo, e n. 4-00407 del 19.6.2008, con risposta del tutto inadeguata e non risolutiva (dato che il dissesto e lo spreco in materia informatica sussistono tuttora), che riguardavano sia lo sperpero di denaro per il Sistema Informatico sia il suo carente funzionamento ed il suo difetto proprio strutturale e di concezione costruttiva dell’intero impianto, con blocchi frequenti poi che spesso paralizzano tuttora le attività delle sedi.

L’interrogazione parlamentare del presidente dell’IDV, onorevole Antonio Di Pietro, n. 4 – 05326 del 9.12.2009 (che non ha ottenuto alcuna risposta da parte del Governo) ha rappresentato la sintesi della dimostrazione della pessima e poco trasparente gestione dell’INAIL e della nomina da parte dell’allora Ministro del welfare Maurizio Sacconi addirittura a direttore generale dell’Ente del dott. Alberto Cicinelli: coinvolto in indagini della magistratura milanese nella metà degli anni ’90, finito anche agli arresti e prosciolto per intervenuta prescrizione del procedimento penale instaurato nei suoi confronti.

Con l’atto di sindacato ispettivo n. 0-04365 del 18.1.2011 dei senatori Felice Belisario e Giuliana Carlino il motivo di interesse è stata la denuncia di sperpero di denaro per l’acquisto di apparecchi radiologici in moltissime sedi dell’INAIL, apparecchi rimasti inutilizzati e quindi danneggiati per molti anni e l’inutile costruzione di locali radiologici anche schermati (con altro sperpero di denaro) rimasti in moltissima quantità inutilizzati in moltissime sedi dell’INAIL nel primo decennio di questo secolo. La risposta del Governo non è stata completa e coerente con quanto denunciato dai senatori.

Nell’atto di sindacato ispettivo n. 4 -03578 del 3.8.2010 (rimasto senza risposta da parte del Governo) il capogruppo IDV al senato, Felice Belisario, ha denunciato lo sperpero di denaro pubblico per contributi economici per elargizione di diversi milioni di euro da parte della direzione generale dell’INAIL, nei primi dieci anni di questo secolo, ad istituti anche universitari per studi epidemiologici e di prevenzione sulle malattie professionali, ma senza la richiesta di adeguati curricula da parte dei ricercatori e senza avere richiesto in via propedeutica né avere poi ottenuto risultati concreti e/o relazioni scientifiche da parte dei predetti istituti di ricerca. Tutto questo sperpero di denaro a fronte di un inefficiente meccanismo di ristoro del danno biologico subito dagli assicurati a causa della restrittività, inadeguatezza e limitatezza delle Tabelle Valutative medico legali, di cui al D.M. 12.7.2000 ex D.vo 38/2000 che, introducendo all’INAIL “ il danno biologico “, avrebbe dovuto migliorare il meccanismo di ristoro indennitario e non peggiorarlo come di fatto è avvenuto. Tema già affrontato con il precedete atto di sindacato ispettivo sempre del senatore Felice Belisario n. 4 -04933 del 25.9.2007 rimasto sempre senza risposta da parte del Governo. Sullo stesso tema è intervenuta l’interrogazione parlamentare dell’onorevole Delfino Teresio n. 5 – 03411 del 20.9.2010 che non ha avuto risposta da parte del Governo.

Con quest’ultimo atto di sindacato ispettivo n. 4-07667 del 7.6.2012 i senatori Felice Belisario e Giuliana Carlino hanno denunciato un fatto assurdo e del tutto raccapricciante, avvenuto ai danni dei lavoratori assicurati con l’INAIL. Infatti, a causa di una errata lettura delle leggi ( articoli 66 e 90 del Decreto del Presidente della Repubblica n. 1124 del 1965; articolo 12 della legge 11 marzo 1988 n.67 in deroga alla legge 23 dicembre 1978, n 833; articolo 11, comma 5 – bis del decreto legislativo 9 aprile 2008 n 81 ), l’INAIL, per ben due anni (e precisamente dal 16 maggio 2008 al 1 luglio 2010 ) ha negato il diritto agli assicurati infortunati e tecnopatici ad ottenere gratuitamente i mezzi di protesi e le ortesi durante il periodo di inabilità temporanea assoluta (durante cioè il periodo della fase acuta della infermità). Al riguardo i senatori Felice Belisario e Giuliana Carlino, sottolineando come corrisponde ad una buona prassi medica un idoneo trattamento della fase acuta della malattia (inabilità temporanea assoluta) ai fini di ridurre le conseguenze relative ai postumi permanenti (inabilità permanente: definita oggi danno biologico), hanno denunciato che per due anni l’INAIL ha conseguito un illegittimo risparmio ai danni degli assicurati; quindi i senatori hanno richiesto al Governo (nelle persone dei Ministri del lavoro e delle politiche sociali, dell’economia e delle finanze e della salute) di quantificare detto risparmio illegittimo, domandando poi in conclusione anche “se l’Istituto (INAIL) abbia preso provvedimenti sulla grave disfunzione e sul grave danno arrecato agli assicurati ed abbia preso decisioni atte a sanare le relative incompetenze tecniche e culturali”.

Il fatto più sconcertante della vicenda denunciata dai senatori dell’Italia dei Valori Felice Belisario e Giuliana Carlino con il loro ultimo atto di sindacato ispettivo del 7.6.2012 è che l’allora direttore generale dott. Alberto Cicinelli, con nota del 16 maggio 2008, escluse la concessione dei presidi protesici agli assicurati durante la fase acuta della malattia (durante cioè il periodo di inabilità temporanea assoluta) sulla base del medesimo quadro normativo che ha poi permesso all’attuale direttore generale, con nota del 1 luglio 2010 (dopo oltre due anni quindi), di concedere i predetti presidi protesici agli assicurati, anche a causa delle reiterate proteste dei medesimi e degli istituti di patronato. Infatti, per oltre due anni gli assicurati sono stati costretti a doppie trafile sia presso gli uffici e gli ambulatori dell’INAIL per le prestazioni medico legali sia presso gli uffici e gli ambulatori delle Aziende sanitarie locali al fine di ottenere la concessione del presidio protesico utile.

Non sappiamo se la magistratura ordinaria penale e la Corte dei Conti stiano già indagando su quanto denunciato nelle diverse interrogazioni parlamentari della Camera ed atti di sindacato ispettivo del Senato. Ma sarebbe bene, anche in un momento di crisi economica come quella attuale che fosse posto un freno ad ogni tipo di spreco di denaro pubblico anche ai fini di non continuare ad effettuare (come denunciato in diverse interrogazioni parlamentari ed atti di sindacato ispettivo sopra riportati) tagli indiscriminati a danno dei lavoratori per dimostrare anche all’opinione pubblica un rigore che nella pratica pare che non ci sia e non ci sia stato fin dagli anni ‘90.