Rapporto INAIL 2011, diminuiti gli infortuni sul lavoro e le vittime

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Nel 2011 gli infortuni mortali sul lavoro sono stati 920, in calo rispetto ai 973 del 2010. Diminuito anche il totale degli infortuni denunciati all’INAIL (Istituto nazionale per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro) , che ha presentato oggi il Rapporto annuale, alla Camera dei Deputati. Il Rapporto è stato illustrato dal Commissario Straordinario dell’Inail, Massimo De Felice, alla presenza del Presidente della Camera Fini. E’ intervenuto il Ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, Elsa Fornero.

Questi alcuni dati.

Andamento degli infortuni

Nel 2011 sono stati denunciati 51mila gli infortuni in meno rispetto al 2010 e il numero dei casi mortali rimane per il secondo anno al di sotto dei mille.

In sintesi, nel 2011:

725mila sono stati gli infortuni avvenuti e denunciati all’INAIL, in calo del 6,6% rispetto ai 776mila del 2010; 920 i morti sul lavoro, in calo del 5,4% rispetto ai 973 dell’anno precedente.
In queste cifre non rientrano gli infortuni di quasi 3 milioni (secondo i dati Istat) lavoratori “in nero”. INAIL stima che nel 2010 siano accaduti a questi lavoratori circa 164mila infortuni, rientranti, per lo più, in una tipologia di gravità medio-lieve (165mila era stata l’analoga stima per il 2009).

La diminuzione degli infortuni del 6,6% registrata tra il 2011 e il 2010 è una media del calo che ha riguardato sia gli infortuni “in occasione di lavoro” sia quelli “in itinere”. Il decremento è più sensibile per gli infortuni in itinere (-7,1%), che per quelli avvenuti in occasione di lavoro (-6,5%), che rappresentano circa il 90% del complesso delle denunce.

Gli infortuni in occasione di lavoro accaduti ai lavoratori che operano sulla strada (autotrasportatori merci e persone, rappresentanti di commercio, addetti alla manutenzione stradale, ecc.), dopo alcuni anni di costante aumento, segnano nel 2011 una flessione. Forte la differenza tra le due modalità di evento per i casi mortali: il calo del 5,4% è influenzato esclusivamente dagli infortuni in occasione di lavoro (-8,6%), che scendono da 744 a 680 casi. Gli infortuni mortali in itinere hanno conosciuto in termini percentuali un sensibile aumento dei decessi (+4,8%, 11 morti in più rispetto al 2010). I decrementi maggiori negli infortuni si sono avuti nel settore costruzioni (-14,7%) e trasporti (-11,3%). Va notato che i casi “definiti con indennizzo” sono il 66% del totale (e soltanto circa il 5% dei denunciati sono ancora in corso di definizione).

I dati sugli infortuni mortali denunciati all’INAIL nel 2011 sono provvisori, per effetto dei criteri di definizione statistica (e quindi di rilevazione: l’infortunio è definito mortale se il decesso avviene entro 180 giorni dalla data dell’infortunio). La base statistica è stata “chiusa” alla fine di giugno; per i tempi di elaborazione e verifica i dati saranno definitivi con l’aggiornamento del 31 ottobre. Le valutazioni si basano perciò su stime, e sul confronto tra stime (relative al 2011) e dati definitivi (degli anni precedenti).

Gli infortuni “in ambiente di lavoro” sono 450: con una sostanziale stabilità rispetto al 2010 (-0,4%) ove si era registrata una variazione di -2,6% rispetto al 2009; gli infortuni avvenuti “in strada” (in occasione di lavoro) sono 230: con una riduzione del 21,2% rispetto al 2010, che già riduceva del 5,8% il dato del 2009; gli infortuni “in itinere” sono 240, in aumento del 4,8% sul 2010, quindi con un riassorbimento della riduzione di circa il 18% che si era registrata nel 2010 rispetto al 2009.

Qualche indicazione geografica: il calo ha interessato tutte le aree del Paese; nel Nord continua a concentrarsi oltre il 60% degli infortuni, trattandosi d’altronde del territorio a maggiore densità occupazionale (52% degli occupati nazionali nel 2011). Le Regioni con maggior numero di denunce di infortunio si confermano Lombardia (127.007 casi), Emilia Romagna (99.713) e Veneto (81.217): tre regioni che concentrano da sole il 42% dell’intero fenomeno.
La diminuzione del 5,4% delle morti sul lavoro è sintesi del forte calo nel Mezzogiorno (-14,9%, 48 vittime in meno), nel Nord-Ovest (-2,2%), nel Centro (-0,5%), mentre il Nord-Est è praticamente stazionario (226 morti).

Malattie professionali: il fenomeno registra un’accelerazione delle denunce negli ultimi tre anni. A partire dal 2009 gli incrementi si sono fatti più che consistenti raggiungendo le diverse migliaia . Molto rilevante anche l’aumento nel 2011: le denunce passano dalle 42.465 del 2010 a 46.558, 4 mila in più in un anno (+9,6%), oltre 17 mila in più rispetto al 2007.
La sensibilizzazione di datori di lavoro, lavoratori, medici di famiglia e patronati ha dato l’innesco a un fenomeno di emersione delle malattie “perdute”, attenuando lo storico fenomeno di sottodenuncia (a causa sia dei lunghi periodi di latenza di alcune patologie che della difficoltà di dimostrarne il nesso causale con l’attività lavorativa).

Servizi telematici: si va diffondendo l’utilizzazione dei servizi telematici. Nel 2011 sono state comunicate online più di 200 mila iscrizioni di imprese, quasi 500 mila variazioni di posizione assicurativa, quasi 190 mila cessazioni di attività, più di 350 mila denunce di infortunio (con un incremento complessivo di comunicazioni di circa l’8% rispetto al 2010).