Entrate e Commercialisti insieme per la mediazione tributaria

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Realizzare una proficua collaborazione nella gestione della mediazione tributaria per migliorare i rapporti tra i contribuenti rappresentati dai commercialisti e l’Amministrazione, attraverso il raggiungimento di soluzioni rapide, condivise, legittime e trasparenti. È questo uno dei principali obiettivi del protocollo d’intesa tra l’Agenzia delle Entrate e il Consiglio nazionale dei Dottori Commercialisti ed Esperti contabili, firmato a Roma dal direttore dell’Agenzia, Attilio Befera, e dal presidente del Consiglio nazionale, Claudio Siciliotti. Il nuovo accordo apre la strada a una collaborazione virtuosa tra i due attori, orientata alla cooperazione in sede amministrativa, alla diffusione della conoscenza del nuovo istituto e alla realizzazione di un osservatorio che consenta di monitorare l’andamento della mediazione tributaria.
I contenuti dell’accordo – Il protocollo d’intesa nazionale farà da cornice ai diversi accordi che verranno stipulati tra le direzioni provinciali dell’Amministrazione e le sedi locali dell’ordine dei Dottori Commercialisti. L’Agenzia si impegna, in particolare, a esaminare tutte le istanze in modo approfondito, a segnalare tempestivamente l’eventuale improponibilità dell’istanza, a concedere, se necessario, la sospensione per evitare che l’attivazione del procedimento amministrativo provochi danni patrimoniali al contribuente e a ritenere validi i pagamenti, anche quando le somme versate siano, per errore, lievemente inferiori a quelle dovute o versate con lieve ritardo, a condizione che il contribuente sani tempestivamente l’irregolarità.
Al contempo, l’ordine dei Dottori Commercialisti si impegna a sensibilizzare i propri iscritti sul carattere preventivo e obbligatorio della mediazione, sulla necessità di fornire all’Amministrazione i recapiti necessari a garantire un rapido ed efficace scambio di comunicazioni, oltre che a lavorare insieme all’Agenzia in modo collaborativo per arrivare in tempi rapidi a una definizione del procedimento che sia in linea con i principi sanciti dallo Statuto del Contribuente e con quelli della giusta imposizione e del giusto procedimento.
L’ABC della mediazione – Per le controversie di valore non superiore a 20.000 euro non è più possibile fare ricorso alla Commissione tributaria senza aver prima presentato istanza di reclamomediazione all’Agenzia delle Entrate. Infatti, al fine di prevenire le liti “minori”, che possono essere risolte senza ricorrere al giudice, il Dl n. 98/2011 ha introdotto il nuovo istituto del reclamomediazione, che garantisce al Contribuente tempi brevi e certi per ottenere una risposta dell’Agenzia e, in caso di accordo, sanzioni ridotte al 40%. La mancata presentazione dell’istanza di reclamo-mediazione è causa di inammissibilità del ricorso alla Commissione tributaria.