Cassazione. Il condono TARSU degli enti locali è illegittimo

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Mentre alcuni comuni tra cui il comune di Lecce avvia le procedure per consentire il condono della TARSU per i periodi di imposta successivi al 2002 arriva come un fulmine la sentenza della Corte di Cassazione n. 12679 del 30-05-2012, depositata in cancelleria il 20-07-2012 che ha bocciato i condoni degli enti locali per i periodi di imposta successivi al 2002, proprio come intende fare il Comune di Lecce.

Il valore dell’importante segnalazione giunta a Giovanni D’Agata, fondatore dello “Sportello dei Diritti”, dall’avvocato Maurizio Villani, noto tributarista, è dato dal fatto che i contribuenti rischiano di fare un condono inutile, autodenunciandosi e perdendo le cause, come è avvenuto nel caso di specie, dove un contribuente di Roma, pur avendo aderito al condono del Comune di Roma del 2009, ha perso la causa perché la Corte di Cassazione ha ritenuto, d’ufficio, il condono medesimo illegittimo perché fatto con sette anni di ritardo, in quanto gli enti locali possono fare i condoni solo per i periodi di imposta riferiti fino al 2002 e non oltre.

Sarà questo il primo caso in Italia di applicazione degli importanti principi della Corte di Cassazione, la cui sentenza, peraltro, del 30 maggio 2012 è stata depositata in cancelleria il 20 luglio 2012 (come risulta in allegato), prima della delibera del Consiglio Comunale di Lecce n. 56 del 01 agosto 2012, di cui il Consiglio stesso ignorava totalmente l’esistenza.

Di seguito, riportiamo integralmente l’intervento dell’avvocato Villani ed alleghiamo la sentenza in questione per comprendere nel dettaglio l’importanza di quanto segnalatoci che riteniamo abbia rilevanza non solo per il comune di Lecce ma anche per tutti gli altri enti locali che abbiano avviato procedure simili.