”L’Italia ha uno spread finanziario di qualche punto, ma lo spread di produttivita’ che caratterizza il nostro Paese e’ di qualche decina di punti. Dobbiamo guardare questo problema in faccia e risolverlo”. Il ministro dello Sviluppo economico, Corrado Passera, rilancia il dibattito sulla produttività che sta tenendo banco in questi giorni. ”Siamo terribilmente indietro – ha spiegato Passera – sulla produttivita’ del lavoro, ed e’ compito delle parti sociali risolvere questo problema con i contratti. Se vogliamo mettere dei soldi in piu’ nelle tasche dei lavoratori dalla produttivita’ dobbiamo prenderli”. “Siccome lo spread che abbiamo sulla produttivita’ e’ molto piu’ grande come impatto, e’ importante fare qualcosa. In questo senso molto dipende dal modello dei contratti. Noi abbiamo detto: care parti sociali vi chiediamo di impegnarvi su questo, noi come governo ci prendiamo l’impegno sulle cose che dipendono da noi, pero’ tutti facciano la loro parte”, ha aggiunto Passera. “Nessuno dice che la produttivita’ e’ la pietra filosofale, anche se e’ molto importante, ma sul punto siamo dietro rispetto al resto d’Europa. Chiediamo impegno e vogliamo premiare l’impegno”, ha concluso Passera. Immediata la replica del segretario della Cgil, Susanna Camusso: ” ”Non abbiamo bisogno di lezioni sulla produttivita’ ma di risorse per rilanciare il Paese”. ”C’e’ il problema della disoccupazione, degli oltre 100 tavoli aperti al ministero dello Sviluppo Economico, il problema della Cig, degli esodati. E tu Governo che dici? Ragionate tra di voi. E tu Governo che cosa fai?” sottolinea Camusso ricordando che con l’accordo del 28 giugno le parti sociali avevano affrontato la difficile situazione economica del Paese. E’ da 15 anni, rileva ancora Camusso, “che le imprese non investono piu’ e scelgono la via bassa, che e’ quella di intervenire sui lavoratori”. Il segratario della Cisl, Bonanni, ha invece sottolineato che costruire delle ipotesi per la produttivita’ da presentare al Governo ”e’ il nostro lavoro, il nostro dovere ma anche un nostro diritto”. “Si lavora- ha detto Bonanni – per costruire delle ipotesi su cui far scorrere una condizione migliore per la produttivita’, per avere piu’ salario e aziende piu’ forti e avere piu’ titolo ancora per chiedere alle istituzioni di occuparsi meglio dei fattori generali di contesto”, cioe’ ”tutti quegli aspetti che non fanno girare bene l’Italia: l’energia, le infrastrutture, la giustizia, le mafie, i servizi comuni e le troppe tasse”. Anche il preisdente di Confesercenti, Marco Venturi, risponde al ministro Passera: “La produttivita’ e’ si’ importante – ha affermato Venturi- ma occorre incidere di piu’ sui risparmi alla spesa pubblica dove ”bisogna usare la sciabola e non il fioretto”. La proposta di un patto sulla produttivita’ fra imprese e sindacati non puo’ prescindere, secondo Venturi, da un esame delle cause che hanno provocato ritardi di competitivita’, ostacoli burocratici, difficolta’ di accesso al credito, condizionamenti della criminalita’ organizzata, arretratezze infrastrutturali che pesano in particolare sullo sviluppo del sud e del turismo.