Il fisco lunare costerà nel 2012, 24,8 miliardi all’anno ai Contribuenti Italiani titolari di partita iva, +3,7 MLD rispetto al 2011, quando gli adempimenti viaggiavano intorno ai 21,1 MLD. Questo sarà il costo complessivo annuo che sosterranno, nel 2012, i Contribuenti Italiani a causa della burocrazia fiscale in Italia. Una “tassa occulta” di 6.480 euro l’anno. Mediamente quattro volte di quanto pagano i francesi, tedeschi, inglesi e spagnoli.
L’indagine, condotta dal Centro Studi e Ricerche Sociologiche “Antonella Di Benedetto” di KRLS Network of Business Ethics per conto di Contribuenti.it Magazine dell’ Associazione Contribuenti Italiani, ha preso in considerazione tutti i costi per la compilazione della dichiarazione dei redditi, IVA e sostituti d’imposta, degli studi di settore, del calcolo del redditometro, dello spesometro, comunicazioni operazioni IVA, del disbrigo delle pratiche fiscali, del costo per l’acquisto dei software fiscali, della tenuta della contabilita’, della trasmissione telematica, della gestione dei crediti fiscali e degli avvisi bonari, delle istanze in autotutela, del contenzioso tributario, degli adempimenti per la privacy e per l’antiriciclaggio e della formazione del personale per gli adempimenti in materia contabile e fiscale.
La burocrazia fiscale costa cara ai Contribuenti Italiani specialmente se messa a confronto con quella europea. L’indagine di Contribuenti.it Magazine evidenzia che ogni contribuente italiano per esercitare una attivita’ economica paghera’ una “tassa occulta”, nel 2012, di 6.480 euro all’anno, contro i 1.310 euro dei francesi, i 1.290 euro dei britannici, i 1.250 euro dei tedeschi, i 1.180 euro degli spagnoli, i 1.120 euro degli olandesi, i 960 dei greci ed i 860 euro degli svedesi.
La “tassa occulta” della burocrazia fiscale incide sulle aziende in maniera inversamente proporzionale alla grandezza della stessa.
Per le micro imprese, quelle con meno di 5 dipendenti, costa mediamente l’11,3% del fatturato, per le piccole imprese, con meno di 50 addetti, il 9,6%, mentre le medie, con meno di 250 addetti, il 9,1%.
La classifica del peso della burocrazia fiscale, non avvantaggia le micro imprese neppure quando si parla di numero di adempimenti medi eseguiti ogni anno.
Si va cosi’ dagli 13,2 adempimenti per addetto per le micro imprese, ai 8,2 per le piccole imprese fino ai 5,1 adempimenti per addetto per le medie imprese.
L’indagine ha analizzato anche il tempo richiesto dalla burocrazia fiscale, sottratto alla produzione.
In media, si perdono 121 ore, pari a 15 giornate lavorative, per ciascun addetto, nelle micro aziende, per scendere a 104 ore, pari a 13 giornate, per ciascun addetto, per le piccole aziende, a 88 ore, pari a 11 giorni, per ciascun addetto, per le medie imprese.
”L’inefficienza della amministrazione finanziaria, l’applicazione spesso cervellotica di leggi, circolari e regolamenti vari – commenta Vittorio Carlomagno presidente di Contribuenti.it Associazione Contribuenti Italiani – richiede una svolta epocale. Bisogna smetterla di vessare i contribuenti trattandoli come sudditi. Serve un rapporto piu’ equo tra fisco e contribuente incentrato sulla tax compliance, come avviene da tempo nei principali paesi europei”.