EVASIONE FISCALE, CONTRIBUENTI.IT: L’ISPETTORE BUSSA OGNI 12,6 ANNI

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Crollano le verifiche fiscali ed aumenta l’evasione fiscale. Nei primi 8 mesi del 2012, i controlli sostanziali hanno coinvolto il 7,9% dei potenziali evasori, contro il 9,2% del 2011 e solo il 2% di quest’ultimi ha riguardato i grandi contribuenti nonostante rappresentino il 64,9% dell’evasione fiscale. A questi ritmi, ogni evasore potenziale italiano ha la probabilità statistica di incontrare un ispettore del Fisco ogni 12,6 anni. L’evasione fiscale è cresciuta del 15,3%, nei primi 8 mesi del 2012, con punte record nel nord dove ha raggiunto il 15,9%. L’Italia si conferma al primo posto in Europa, con un economia sommersa del 21% del prodotto interno lordo pari a 340 miliardi di euro l’anno. Le imposte sottratte all’erario sono nell’ordine dei 180,9 miliardi di euro l’anno conteggiando sia quelle dirette che indirette.
E’ quanto emerge da una nuova indagine effettuata dal Centro Studi e Ricerche Sociologiche “Antonella Di Benedetto” di Krls Network of Business Ethics per conto di “Contribuenti.it Magazine” dell’Associazione Contribuenti Italiani. L’indagine è stata condotta attraverso l’elaborazione di una serie di dati ministeriali, delle banche centrali, degli istituti di statistica e delle Polizie tributarie dei singoli Stati europei. L’economia sommersa dell’Italia è risultata circa il doppio di quella della Francia e della Germania. Nella speciale classifica delle economie sommerse, l’Italia è seguita dalla Grecia con il 20,8%, Romania con il 19,1%, Bulgaria con il 18,7%, Slovacchia con il 17,2% e Cipro con il 17,1%.
Dall’indagine è emerso che, in Italia, i principali evasori sono gli industriali (32,7%) seguiti da bancari e assicurativi (32,2%), commercianti (10,8%), artigiani (9,4%), professionisti (7,5%) e lavoratori dipendenti (7,4%).
In Italia, ogni ispettore fiscale bussa alle porte dei contribuenti ogni 12,6 anni contro i 6,3 della Bulgaria, i 5,2 della Romania, i 4,8 dell’Ungheria, i 3,7 della Polonia, i 3,3 della Slovenia, i 3,1 del Portogallo, i 2,7 della Spagna, i 2,2 di Cipro, i 2,1 dell’Estonia. Fanalino di coda la Francia con 1,7 anni, l’Austria con1,6, la Germania con 1,6, il Lussemburgo con 1,5, l’Olanda con 1,4, la Norvegia con 1,3, la Svezia con 1,3, la Norvegia con 1,2, chiude la Danimarca con 1,1 anni.
“Per combattere l’evasione fiscale bisogna privilegiare i controlli sostanziali sui grandi contribuenti anziché quelli formali fatti sui lavoratori dipendenti/ autonomi – ha affermato Vittorio Carlomagno presidente di Contribuenti.it Associazione Contribuenti Italiani – E’ necessario riformare il fisco italiano e la riscossione dei tributi, istituendo Lo Sportello del Contribuente presso tutti gli organi diretti ed indiretti della pubblica amministrazione, seguendo ciò che avviene nei principali paesi europei. I grandi contribuenti sono diventati maestri nell’evasione fiscale e la stanno esportando anche negli altri paesi europei. Serve una rivoluzione etica che coinvolga l’intero Paese. Solo chi paga regolarmente le tasse deve poter partecipare ai bandi pubblici o ai finanziamenti agevolati”.