La crisi colpisce europei e americani. Ma le cose non vanno proprio così ai livelli dei più ricchi.
Secondo uno studio di Credit Suisse pubblicato oggi sul il Global Wealth Report della banca, il numero dei ricchi nel mondo, dovrebbe aumentare di 18 milioni nei prossimi cinque anni per passare a 46 milioni con un patrimonio superiore a un milione.La crescita avverrà principalmente nei paesi emergenti dove aumentano i milionari cinesi.
Nel pianeta i Paperon dei Paperoni, sono attualmente 84’500 con patrimoni superiori a 50 milioni di dollari. Quasi la metà vive ancora nel Nord America,.
In Italia il primo italiano in classifica è al posto numero 23: è Michele Ferrero, dell’omonima industria dei dolci: con la sua fortuna stimata in 19 miliardi. Tra gli italiani più ricchi al mondo ci sono Leonardo Del Vecchio, di Luxottica, con una fortuna da 11,5 miliardi. Dalla moda arrivano Giorgio Armani e Miuccia Prada, con patrimoni da 7,2 e 6,8 miliardi di dollari. Infine Paolo e Mario Rocca, imprenditori nella produzione di tubi, con i loro 6 milioni di dollari di capitale, e Silvio Berlusconi, con 5,9 miliardi di dollari.Il paese si colloca così al 23° posto nella graduatoria mondiale. Mentre il più ricco d’Europa.è il francese Bernard Arnault, uomo d’affari e mecenate dell’arte, con i suoi 41 miliardi di dollari.
In una nota della banca si legge che, le incertezze economiche dello scorso anno, in particolare quelle che hanno interessato i paesi della zona dell’euro, hanno avuto riflessi negativi sul patrimonio delle economie domestiche.
Il patrimonio globale totale delle famiglie è calato del 5,2% a 223 mila miliardi di dollari tra la metà del 2011 e la metà del 2012, registrando la prima contrazione annuale dalla crisi finanziaria del 2007-2008. Il calo generale è tuttavia attribuibile all’apprezzamento del dollaro.
Inoltre osserva il Credit Suisseche sulla base di tassi di cambio costanti, lo scorso anno il patrimonio globale aggregato delle famiglie è in effetti cresciuto dell’1% circa, una performance certo non entusiasmante rispetto agli ultimi anni, ma comunque migliore del previsto, data la difficile situazione economica.
Per Giovanni D’Agata, fondatore dello “Sportello dei Diritti”, al contrario in Italia aumenta sia la quota di famiglie che arrivano a fine mese con grande difficoltà, che quella di chi invece ci arriva con grande facilità. Nel mezzo c’è una classe media che continua a sprofondare e aumentano notevolmente gli anni che una famiglia impiega per comprarsi una casa. Tutto questo mentre il reddito cresce solo per chi ha dai 55 anni in su.