Bankitalia, Adusbef: scandaloso assist a banche azioniste su costi conti correnti

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E’ scandaloso l’assist di una Banca d’Italia, sempre più screditata agli occhi dei consumatori utenti, fatta oggi alle banche azioniste, sui costi dei conti correnti che continuerebbero a scendere per il terzo anno consecutivo, attestandosi a 105,7 euro, oltre 4 euro in meno rispetto all’anno precedente e 8 euro in meno rispetto al 2009, in aperto contrasto sia con le conclusioni della Commissione europea, che in un apposito studio assegnò all’Italia il primato dei costi,pari a 295,66 euro medi annui, contro 114 euro della media Ue a 27.
Non crediamo che l’attenta ricerca comparativa del commissario ai servizi finanziari, Michel Barnier sui costi dei conti correnti, molto critico sulla metodologia italiana basata solo sui profili standard e sui conti a pacchetto, che le banche cambiano con un tratto di penna dopo aver attratto i correntisti con offerte allettanti, possa essere messa in dubbio da una “ricerca interessata” della Banca d’Italia per compiacere i suoi azionisti.
La riduzione delle spese fisse e di alcuni costi variabili, che secondo lo studio di Bankitalia, avrebbe comportato un calo del costo medio per operazione nell’ultimo anno pari al 18 per cento, da 1,78 a 1,51 euro, contrasta con l’evidenza dei fatti: basta andare in un qualsiasi sportello bancario e verificare quale sia il costo per singola scrittura, pari ad almeno 2,5-3 euro nei cartelli affissi al pubblico ai sensi della legge sulla trasparenza bancaria.
Bankitalia offre un contentino, quando afferma che nella concessione di un credito (affidamenti o scoperto di conto), le commissioni per la messa a disposizione dei fondi, appaiono tendenzialmente piu’ onerose rispetto alla commissione di massimo scoperto, in particolare per i clienti che non sconfinano oltre il fido accordato o presentano sconfinamenti di durata contenuta.

Adusbef, oltre a contestare i dati rilevati da Bankitalia, giudica scorretta la comparazione dei risultati 2011 rispetto a quelli del 2010, trattandosi di due tipi di rilevazione non commensurabili. Infatti mentre per il 2011 rileva gli effettivi addebiti applicati ai correntisti e ricavati dagli estratti conto, per gli anni precedenti rilevava le spese e le commissioni come indicate dalle banche nei fogli di trasparenza. In altri termini, per il 2010 Bankitalia ha rilevato le spese e le commissioni massime applicabili dalla banca (quelle applicate al la clientela normale), mentre per il 2011 ha rilevato gli addebiti “sul campo”, compresi quindi conti correnti a condizioni scontate (magari per offerte temporanee, o perché accesi da clienti primari), oppure conti correnti in convenzione (ordini professionali, dipendenti statali, pensionati Inps).

Adusbef, nei prossimi giorni renderà noto il monitoraggio sui costi dei conti correnti a listino, che pari ad oltre 330 euro,sono l’esatto triplo dell’indagine di una Banca d’Italia sempre più sdraiata nell’assecondare i desiderata dei banchieri propri azionisti.

Elio Lannutti (Adusbef)