In Campania 7 su 10 non pagano il biglietto del bus

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Sicuramente vi è giunta notizia che, ieri, i bus a Napoli si sono fermati perché sono rimasti senza gasolio.
L’amministratore delegato della società trasportistica napoletana (Anm), Brunetti, ha spiegato la situazione. In sostanza è accaduto questo: l’altro ieri il fornitore di carburante, che vanta un credito di un milione di euro (pari a quasi 2 miliardi di vecchie lire !!!), attendeva un acconto previsto di centomila euro che non ha mai ricevuto.
Così non ha consentito il rifornimento. Si è deciso a farlo solo quando, a notte fonda, ha ottenuto l’acconto. Ma ormai era tardi e ancora alle 14:30 era in corso un ultimo rifornimento (il gasolio arriva da Santa Maria Capua Vetere).
Ora, che la situazione sia difficile e che nel pubblico le cose non funzionino è risaputo. Si parla di un taglio dei trasferimenti al Tpl (Trasporto pubblico locale) campano del 40% e di 200.000 euro di soldi che il Comune di Napoli non ha mai dato alla società trasportistica. Ma un sospetto ci prende. Quanti pagano il biglietto nei mezzi pubblici a Napoli ?
Premesso che non sappiamo se la società Anm di Napoli rientra in questo Consorzio, abbiamo trovato su internet che l’evasione del pagamento dei ticket sui bus è una delle principali piaghe che affliggono il Consorzio Unico Campania, azienda che si occupa della gestione della tariffazione integrata nella Regione Campania.
Secondo un recente sondaggio, ben 7 passeggeri su 10 viaggiano a bordo degli autobus sprovvisti di regolare biglietto convalidato, molti dei quali non ottemperano nemmeno al pagamento delle multe inflitte. Da gennaio a luglio 2012, si contano più di 55 mila verbali, con un aumento del 2,7 % rispetto allo scorso anno.
I controllori a bordo dei mezzi pubblici non mancano, dice il risultato dell’indagine (anche se io sollevo qualche dubbio), ma questo non incide affatto nell’estinzione dell’evasione bus. Sono in pochi quelli a saldare regolarmente le multe. Solo il 21 % di esse vengono pagate entro 60 giorni al costo di 40 euro. Passato il termine, lo stesso lievita a 150 euro. Nel caso specifico, solo il 14 % decide sia arrivato momento di risolvere il proprio debito. Tutto il resto rimane impagato.
Ci chiediamo: al fine di evitare che a coprire i buchi di queste mega società pubbliche sia la fiscalità generale (ovvero tutti noi) non sarebbe ora di ripristinare i controllori, affinchè chi è senza biglietto non possa salire ? Certo, non risolveremo i problemi economici dell’Anm, ma almeno si ripristinerebbe un principio elementare: per usufruire del mezzo pubblico bisogna pagare il biglietto.