Bonus ricerca: al via ai crediti d’imposta per assunzioni specializzate

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Per uscire dalla crisi gli esperti premono su due parole chiave: ricerca e sviluppo. Solo puntando su questi due settori le imprese italiane potranno riposizionarsi sul mercato e guardare ad un nuovo futuro. E per agevolare gli investimenti in questi settori il Governo, con il Dl 83/2012 ha introdotto i bonus ricerca: crediti d’imposta che le imprese possono vantare nel caso in cui assumessero ricercatori.

I BENEFICIARI: possono accedere ai crediti d’imposta tutte le imprese, indistintamente dalla forma giuridica, purchè assumano (o convertano i contratti già in essere) a tempo indeterminato soggetti con dottorati di ricerca o lauree magistrali in ambito tecnico-scientifico destinati alla ricerca base, industriale o sperimentale. Sono valide anche le assunzioni attivate dal 26 giugno 2012.

ENTITA’ DEL BONUS: il credito d’imposta ammonta al 35% del costo aziendale sostenuto al massimo per un anno e per un importo limite di 200mila euro. Il costo aziendale comprede tutte le voci sostenute dall’impresa per il mantenimento del posto di lavoro del ricercatore (contributi, imposte, retribuzione lorda, etc).

DOMANDA: le procedure per richiedere il bonus ricerca dovranno essere emanate nell specifico dal Mse. In ogni caso, le imprese dovranno inoltrare il tutto per vie informatiche e sempre telematicamente si potrà verificare la disponibilità dei fondi stanziati: 25 milioni per il 2012; 50 milioni per il 2013 e successivi.

PERDITA DEL BONUS: il corretto uso degli incentivi dovrà essere verificato da un professionista iscritto al registro dei revisori contabili o dal collegio sindacale. Tale spesa comporterà un ulteriore bonus per l’impresa per un massimo di 5mila euro. Qualora l’azienda licenzi i ricercatori prima di tre anni o se il numero dei dipendenti a tempo indeterminato è inferiore o pari a quello indicato nel bilancio dell’anno precedente o se delocalizza la produzione in un paese extra Ue, il beneficio decate automaticamente. Stessa cosa vale nel momento in cui non vengano rispettate le normali norme sulla sicurezza del lavoro, sulla fiscalità d’impresa o sul rispetto dei diritti dei dipendenti.