La riforma degli incentivi alle imprese, introdotta dal decreto Sviluppo dello scorso giugno, è ormai operativa. Il ministro dello Sviluppo economico Corrado Passera e il ministro dell’Economia Vittorio Grilli hanno infatti siglato il decreto interministeriale che disciplina le modalità di intervento del nuovo Fondo per la Crescita Sostenibile.
Con l’adozione di questo provvedimento, si completa il processo di riforma degli incentivi alle imprese del Mise, che prevede l’abrogazione di 43 norme nazionali di agevolazione e ulteriori numerose misure di semplificazione che accelereranno l’impiego di gran parte dei regimi di aiuto esistenti.
Il Fondo per la Crescita Sostenibile consente di avviare una innovativa modalità di interventi in favore della competitività delle imprese, introducendo profonde innovazioni dei meccanismi di intervento che consentono:
– di focalizzare i finanziamenti su pochi obiettivi ritenuti strategici per lo sviluppo del Paese: ricerca, sviluppo e innovazione; rafforzamento della struttura produttiva; internazionalizzazione delle imprese.
– di concentrare le risorse disponibili su un’unica fonte finanziaria, evitandone la dispersione su una pluralità di interventi, utilizzando come strumento prevalente di intervento il finanziamento agevolato ed eliminando i contributi a fondo perduto.
Gli interventi saranno fortemente ancorati al Programma quadro “Horizon 2020” (programma dell’Ue indirizzato al finanziamento della ricerca e dell’innovazione), che costituisce il quadro di riferimento comunitario per le azioni europee a sostegno della ricerca e sviluppo.
Il fondo ha una dotazione iniziale di circa 600 ml di euro, a cui potranno aggiungersi i finanziamenti agevolati di Cassa Depositi e Prestiti, il cui effettivo ammontare sarà determinato con un ulteriore decreto di concerto con il Ministero dell’Economia in corso di adozione.
Subito dopo la registrazione del decreto da parte della Corte dei Conti, potranno partire i primi bandi per l’attuazione degli interventi.
“Con la definizione di questo decreto, rendiamo pienamente operativa la riforma degli incentivi del ministero dello Sviluppo economico varata con il decreto sviluppo dello scorso giugno” ha dichiarato il ministro Corrado Passera. “Si tratta di una semplificazione attesa da diversi anni – ha continuato – che consentirà di concentrare gli interventi su un numero limitato e funzionale di strumenti e su aree prioritarie di intervento: innovazione, internazionalizzazione e risoluzione di crisi industriali. Si chiude finalmente la stagione degli interventi a fondo perduto e si inquadra la politica di incentivazione all’interno di una cornice europea” ha concluso Passera.
Aree di intervento:
1. Ricerca: i finanziamenti verranno assegnati a tutti quei progetti volti all’effettivo sviluppo tecnologico e al miglioramento di prodotti, processi o servizi già esistenti secondo i parametri stabiliti da Horizon 2020;
2. Internazionalizzazione: i progetti favoriti saranno anche quelli che prevedono lo sviluppo di piattaforme e-commerce che permettano alle aziende italiane di posizionarsi sui mercati esteri e partecipare a fiere e a gare internazionali;
3. Industria: ad essere sostenute saranno anche quelle aziende in crisi che hanno bisogno di riammodernarsi per posizionarsi sul mercato con nuove prospettive innovative. In particolare saranno interessate le regioni appartenenti all’Obiettivo 1 (Puglia, Campania, Calabria e Sicilia);
4. Progetti speciali: sono compresi tutti quei progetti che interessano aree strategiche di sviluppo del Paese, con particolare attenzione alle riqualificazione produttivi e infrasttutturale e all’impatto ambientale.