Start up innovative: assumere è diventato più semplice

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FOTO DI REPERTORIO

Assumere personale in una nuova società è sempre una scelta difficile, soprattutto se si valutano tutti i costi che ne derivano. Per questo, il Decreto Sviluppo 2.0 (Dl 79/2012) ha dato alle start up innovative alcuni vantaggi per superare gli ostacoli iniziali di una impresa.
La start up innovativa, è bene ricordarlo, si caratterizza in particolare di alcuni requisiti fonamendali per accedere ai benefici fiscali:
– la maggioranza delle quote deve essere detenuta dai soci per almeno 24 mesi;
– è costituita da non meno di 48 mesi;
– ha sede principale in Italia;
– non distribuisce gli utili;
– il valore della produzione non deve superare i 5 milioni a partire dal secondo anno di vita;
– ha come oggetto sociale lo sviluppo, la produzione e la commecializzazione di prodotti innovativi;
– almeno un terzo della forza lavoro deve essere costituita da un dottore di ricerca o un dottorato o un laureato con almeno tre anni di esperienza nella ricerca.
Rispettati i requisiti minimi per essere definite “innovative”, si può iniziare a parlare di vantaggi fiscali. Esonero dall’imposta di bollo, dai diritti di segreteria e dal diritto annuale alla Camera di Commercio ne sono solo alcuni. Ma è nelle assunzioni che le strat up di questo tipo possono tratte i maggiori benefici. Secondo la norma, infatti, si potrà assumere con contratto a termine senza dover rispettare il famoso “causalone” che impone alle imprese, appunto, per tale forma contrattuale l’obbligo di dichiarare le “ragioni di carattere tecnico, produttivo, organizzativo o sostitutivo” che giustificano la limitata durata del rapporto di lavoro.
Detto ciò, il neo assunto dovrà essere impiegato in attività “inerenti o strumentali” all’oggetto sociale e per un periodo minimo di 6 mesi e massimo di 36. Concluso tale periodo, il rapporto di lavoro potrà essere rinnovato fino al raggiungimento dei quattro anno di beneficio.

C.M.