Imu, Service Tax, Iva e il “gioco delle tre carte”

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Con l’abolizione dell’Imu sulla prima casa il Dl 102/2013 sembrerebbe aver fatto il “gioco delle tre carte”. Se da un lato, infatti, si esentano i proprietari dell’abitazione dal pagamento della tassa, dall’altro sono stati apportati sapienti aumenti su altre aliquote. Prima fra tutte quella dell’Iva che dal prossimo primo ottobre passerĂ  dal 21% al 22% con buona pace dei consumi e della possibilitĂ  per i commercianti di vedere riprendersi il mercato.
Non molto noto è anche un’altro aumento Iva quello riferito alle bevande e agli snack dei distributori automatici (come il caffè per esempio) che passerĂ  dal 4% al 10% con una variazione che oscilla tra i 5 e i 10 centesimi.
Poi bisogna fare i conti con i diversi tipi di acconti che sono stati, anch’essi, debitamente ritoccati:
Acconto IRPEF 2013 al 100% (dal 99%). Si applica alla seconda (o unica) rata di novembre. Il calcolo a novembre andrà fatto sottraendo dall’acconto complessivo, calcolato nella nuova misura del 100%, quanto già pagato come prima rata.
Acconto IRES (reddito di impresa) al 101% (dal 100%). misura una tantum solo per il 2013. l’aumento ha effetto sulla seconda (o unica) rata di novembre.
Acconto IRAP al 100% per imprenditori individuali e societĂ  di persone e al 101% per i soggetti IRES (in questo caso, solo per il 2013). Anche qui, effetti sulla rata di novembre.
Acconto ritenuta su interessi dei conti correnti applicata dagli istituti di credito e dalle Poste al 110%, solo per il 2013, effetti sulla seconda scadenza di acconto.
Infine abbiamo l’ultima perla, quella della Service Tax che scalzerĂ  la neonata Tares (la quale non fa nemmeno in tempo a concludere la fase di rodaggio che giĂ  viene rimpiazzata) e prenderĂ  il nome di Taser. La tassa si comporrĂ  di due parti: la Tari che farĂ  riferimento alla gestione dei rifiuti urbani con aliquote calcolate in base alla superficie degli immobili; e la Tari che coprirĂ  i servizi indivisibili e che questa volta saranno a carico sia del proprietario degli immobili che degli inquilini. Ed è proprio qui che si nasconde l’Imu sulla prima casa perchè è da qui che il Governo pensa di prendere le risorse necessarie per non far pagare la tassa ai proprietari delle prime case. Insomma, se la Service Tax, da un lato, non si discosta molto dalla “vecchia” Tares (ricordiamo che anche quest’ultima, per definizione, comprende sia i rifiuti che i servizi indivisibili), dall’altro ha la funzione di “spalmare” su tutti i cittadini il costo della tassa sugli immobili principali.
Tirando le somme, questo abile “gioco delle tre carte” offerto dal Governo Letta non fa altro che spostare e rinominare quelle che sono, alla fine, le stesse risorse di sempre da cui attingere ovvero le tasche degli italiani.