Il fermo amministrativo non potrà più essere applicato sui veicoli strumentali d’impresa o alla professione. Questa è l’ultima novità introdotta nel Decreto del fare approvato con fiducia dalla Camera che modifica le procedure per l’attuazione del provvedimento.
Fino ad oggi quanto stabilito dall’art. 86 del Dpr 602/73 (ovvero che il fermo veniva eseguito direttamente con l’iscrizione nei pubblici uffici e una mera notifica della stessa al contribuente) non veniva applicato.
La prassi di Equitalia, al contrario, pur di andare incontro al debitore, prevedeva un preavviso di fermo dove si chiedeva di saldare quanto dovuto entro i successivi 20 giorni decorsi i quali scattava il provvedimento. Il preavviso di fermo può essere impugnato dal contribuente.
Ciò che si vuole fare con le nuove modifiche al testo, dunque, è proprio ampliare quanto previsto dall’art. 86, introducendovi per legge anche la prassi applicata normalmente da Equitalia. In sostanza, il preavviso di fermo diventerà la norma e non sarà più una mera scelta dell’agente di riscossione.
Oltre a ciò, l’altra novità è quella di bloccare tutti i fermi che interessano in veicoli strumentali d’impresa ovvero quei mezzi indispensabili per l’esercizio del proprio lavoro. Al contribuente è lasciato l’onere di dimostrare, entro 30 giorni (non più 20 come in passato) dalla notifica del preavviso, che effettivamente quel veicolo serve alla propria attività.
Tali modifiche si vanno ad aggiungere, così, allo stop del pignoramento della prima abitazione (se unico bene intestato al soggetto), all’innalzamento della pignorabilità da 20 mila a 120 mila euro e alla dilazione delle rateizzazioni fino ad un massimo di 120. (si veda l’articolo https://www.negozioterminus.it/2013/06/17/decreto-fare-stop-al-pignoramento-della-prima-casa-e-dilazione-fino-a-120-rate-mensili/).
C.M.