Il finanziamento o la capitalizzazione da parte del socio (o dei suoi familiari) alla società deve essere comunicato. A dettare le regole da seguire è un provvedimento dell’Agenzia delle Entrate, il n. 94904/2013, che intende potenziare lo strumento del Redditometro sfruttando quanto previsto dall’articolo 7, comma 12 del Dpr 605/1973, ovvero la possibilità di richiedere alle imprese tutte le informazioni necessarie a completare il controllo fiscale sulle persone fisiche, in questo caso i soci.
Si tratta, dunque, di una strategia che il Fisco vuole mettere in atto per scovare ogni tipo di illecito possibile da parte dei contribuenti disonesti intrecciando le dichiarazioni delle diverse fonti a disposizione.
L’obbligo della comunicazione è rivolto solo ed esclusivamente nel caso il finanziamento o la capitalizzazione avvenisse da parte di una persona fisica, escludendo di conseguenza tutti quelli che sono avvenuti tramite società. Inoltre, si considerano all’atto pratico solo quelle uscite “di cassa” ovvero tutti quegli apporti che comportano una effettiva uscita finanziaria da parte del socio e che sono state realizzate a partire dal 2012. Tutte quelle antecedenti non saranno prese in considerazione.
Per quanto riguarda i finanziamenti successivamente restituiti interamente o parzialmente nello stesso anno in cui sono stati effettuati, l’impresa dovrà dare comunicazione solo del capitale al netto di quanto restituito. Resta fermo il limite dei 3600 euro al di sotto del quale nulla deve essere comunicato.
C.M.