Cancellieri, Edward Luttwak e l’Italia da terzo mondo

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Facciamo una premessa, doverosa. Edward Luttwak non rientra tra coloro che vorremmo citare. Politologo e ieologo americano, anzi più americano degli americani, reazionario e difensore dei poteri forti e costituiti (specie quelli della grande finanza a stelleestrisce), militarista e cinicamente sostenitore della guerra come prosecuzione della politica, non è davvero il massimo o l’esempio che ci può motivare. Ma al personaggio, comunque influente anche al di là dei ristretti confini italioti (recentemente è stato ospite in una trasmissione di Al Jazeera) non si può non riconoscere acutezza, intelligenza spregiudicata, competenza e grandi capacità di comunicare. In modo semplice, diretto, all’americana insomma. E l’amico amerikano ha detto quello che sulla vicenda Cancellieri tutti pensano, inclusa questa testata. Cioè che alcune cose succedono solo in Italia. Che il prefetto Cancellieri, lungi dall’essere solo un puro servitore dello Stato, è anche membro di una famiglia che si è lungamente beneficato (e continua a beneficarsi) dell’appartenere all’elite oligarchica (spesso corrotta, spesso ignorante, spesso le due cose assieme, fatte salve le dovute eccezioni) che governa da circa 40 anni l’Italia. Il figlio ha lavorato con i Ligresti, con compensi milionari, il marito è stato a suo tempo coinvolto in uno scandalo di rimborsi gonfiati di medicinali. Insomma non si tratta, né si poteva mai trattare di astratto istinto umanitario. Gli interessi concreti ci sono e avrebbero motivato dimissioni immediate del ministro in qualsiasi altra parte del mondo. Ma in Italia no. E quindi Luttwak nella sua pesantissima dichiarazione alla trasmissione radiofonica La Zanzara su Radio 24 ha ragione, una sacrosanta e maledetta ragione. Riportiamo le sue dichiarazioni, chiare, precise e come si diceva una volta a scuola, compendiose. “Cancellieri? Questa storia qui ha avuto un impatto, è incredibile che non si sia dimessa immediatamente. Lei non può intervenire su una singola persona, è come se avesse rubato un mobile nel suo ufficio. Le persone accusate avevano fatto guadagnare il figlio, lei è stata presa con le mani nel sacco”. “Quello che ha fatto è rubare nel pubblico e mettere nel privato. In altri paesi avrebbero dato subito le dimissioni. Tutte le scuse fanno ridere. Letta aveva promesso quando è venuto in America che finalmente l’Italia avrebbe adottato altri comportamenti come altri paesi europei, non africani. E questa promessa viene subito tradita. Letta doveva buttarla fuori dal governo”. “Come ministro non poteva intervenire con una persona che conosce. E‘ assurdo, è palese, ovvio, evidente. La Idem ha fatto bene a dimettersi anche per una piccola cosa. Il fatto che la Cancellieri non lo faccia significa che l’Italia è un paese dell’Africa, dove trovano resti umani nel frigorifero e i leader non si dimettono” “Un ministro – conclude Luttwak – può intervenire per qualcosa che beneficia qualsiasi individuo, ma solo per un interesse pubblico, non per un legame privato. Qui c’è anche un legame economico attraverso il figlio. Forse ha fatto liberare la Ligresti perché ricattata dalla famiglia. Tutte le possibilità si aprono. In America, e non solo, ci sarebbero state le dimissioni istantanee, in un nanosecondo”. Per una volta, signor Luttwak, davvero complimenti.

Pietro Colagiovanni