Il prepensionamento come soluzione ai costi del lavoro. Questa soluzione è stata prospettata dall’articolo 4 della legge Fornero che permette al datore di lavoro di poter fare un accordo col proprio dipendente e farlo andare in pensione anticipatamente. Tutto questo con la finalità ben precisa di risparmiare fino al 25% sul costo appunto del lavoro.
All’interno della circolare n.119/2013 dell’Inps sono state date tutte le istruzioni per poter usufruire di questo strumento: si tratta, in sostanza di una intesa che il titolare dell’azienda (che deve necessariamente avere almeno 15 dipendenti) raggiunge con i sindacati di riferimento per far scattare la pensione a quei lavoratori (dagli operai ai dirigenti) anche se non hanno raggiunto ancora i requisiti minimi. Non ci sono parametri specifici per il dipendente che l’Inps fornisce per l’accesso alla prestazione. Ciò che il datore dovrà impegnarsi a fare è solo corrispondere un trattamento sostitutivo alla pensione per tutta la fase transitoria fino al raggiungimento dei requisiti standard. Insomma, il titolare dell’impresa dovrà compensare quanto spetta al dipendente in termini di contribuzione.
E’ chiaro che, nel decidere di optare per questa soluzione, si dovranno fare gli opportuni calcoli per vedere se mantenere in essere il posto di lavoro costerebbe di più che versare la compensazione transitoria. Nel computo, dunque, va messa la retribuzione lorda annuale, i contributi previdenziali e assicurativi, il Trf, le ferie e i permessi (compresa l’eventuale maternità o paternità). Sull’altro piatto della bilancia ci saranno dunque i “contributi figurativi”. Più sarà bassa la pensione che spetta al lavoratore, più converrà scegliere il prepensionamento. Prepensionamento che, a questo punto, si prospetta come una valida alternativa alla mobiltà.
Con il messaggio n. 17768 del 5 novembre 2013, oltre a fornire il nuovo modello di domanda preliminare ed il modello di domanda di prestazione, si illustrano le modalità di finanziamento della prestazione di esodo e gli adempimenti da parte dei datori di lavoro.
Di seguito riportiamo la circolare n.119/2013 dell’Inps: