Rateizzazioni: Entrate più severe e sanzioni minori, Equitalia a dieci anni e interessi alle stelle

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Equitalia allarga le maglie delle rateizzazioni e diluisce il debito dei contribuenti fino a 120 mensilità. Lo stesso non vale però per l’Agenzia delle Entrate che resta ferma sugli stessi schemi. Il Fisco, infatti, una volta accertato un debito da parte di un contribuente, permette un piano di rientro decisamente meno flessibile e più ridotto: da 6 a 20 rate in caso di avviso bonario; da 8 a 12, invece, in caso di accertamento. Il tutto senza richiesta di garanzie come invece chiederebbe Equitalia.
L’avviso bonario, in particolare, arriva a seguito di un controllo automatico o formale del debito permettendo di pagare col vantaggio di una sanzione ridotta unita all’importo delle tasse e gli interessi relativi. La richiesta di dilazione deve avvenire entro e non oltre i 30 giorni seguenti al ricevimento dell’avviso. Se si tratta di controlli automatici, lo sconto è della misura di 1/3, per i controlli formali si parla di 2/3. Fino a 5mila euro le rate possono essere massimo 6 da pagare trimestralmente. Oltre i 5mila euro, si arriva a 20 dilazioni trimestrali.
Con l’accertamento, invece, i parametri cambiano un po’. Questo tipo di controllo arriva con la richiesta diretta di presentazione presso gli uffici dell’Entrate per il confronto diretto con i funzionari. Se si è superata la fase di una eventuale impugnazione o accettazione dell’accertamento, il piano di rientro prevede 8 rate trimestrali per debiti inferiori ai 51.645,69 euro. Al di sopra, invece, si può arrivare fino a 12.
In confronto a quanto concesso da Equitalia, dunque, i criteri sono decisamente più asfissianti soprattutto se si considera che in caso di mancato pagamento di solo una rata successiva all’ultima corrisposta, scatta automaticamente l’iscrizione a ruolo con conseguente aumento della sanzione fino al 60% più un 8% di aggio (la provvigione che Equitalia prende su ogni cartella di pagamento).
Insomma, se è vero che in vista delle 120 rate concesse da poco da Equitalia sono molte le istanze che stanno pervenendo all’agente di riscossione e sono anche molti coloro che preferiscono aspettare che il debito venga iscritto a ruolo piuttosto che pagare subito (in questo modo si potrà avvede un piano di rientro meno stringente), è vero anche che il capitale richiesto indietro lievita a dismisura arrivando a volte a cifre esorbitanti solo di interessi e sanzioni.
Se la morse del Fisco, dunque, fossero allentante all’origine e quindi direttamente all’Agenzia delle Entrate, dove sono previsti degli sconti per chi risolve subito il proprio debito, allora si che si andrebbe incontro ai contribuenti che sarebbero in questo modo messi nella condizione di riuscire davvero ad pagare il dovuto senza “mutui” decennali col lo Stato.

C.M.