Interessi legali più leggeri a partire dal 1° gennaio 2013. Lo stabilisce l’articolo 1 del decreto del Ministero dell’Economia del 12 dicembre 2013 e pubblicato nell’ultima Gazzetta Ufficiale (n.292/2013) che ha ribassato la quota interessi dal 2,5% all’1%. Si tratta di una misura che inciderà su ogni tipo di ravvedimento che il contribuente vorrà fare per mettersi in linea con le imposte non versate nel 2013 all’Erario.
Con la scadenza dell’Imu del 16 dicembre, dunque, chi non è riuscito a pagare la tassa sul mattone o ha necessità di versare ancora delle somme aggiuntive potrà farlo beneficiando di interessi legali più dolci. Molti contribuenti, infatti, dopo il consistente ritardo dei Comuni nel pubblicare le nuove aliquote, si sono trovati nella condizione di non essere riusciti a calcolare gli importi o comunque di averli calcolati con aliquote vecchie per poi mettersi successivamente in linea.
In caso di ravvedimento lungo (che scatta dal 31° giorno a partire dalla scadenza della tassa fino al termine ultimo per presentare la dichiarazione 2013), ciò che andrà versato il prossimo 30 giugno 2014 sarà così la somma di diversi importi: l’imu dovuta per intero o a completamento di quanto già pagato; le sanzioni del 3,75% su quest’ultima (calcolate appunto sui 182 giorni di ritardo); interessi legali al 2,5% fino al 31 dicembre 2013: interessi legali all’1% dal 1° gennaio 2014 a seguire.
In caso di ravvedimento sprint, invece, per chi non ha pagato nulla il 16 dicembre scorso, avrà tempo fino al 30 dicembre per mettersi in regola e le sanzioni andranno dallo 0,2% per ogni giorno di ritardo al 2,80% fino al 14° giorno, più gli interessi legali del 2,5% per ogni giorno di ritardo.
Ravvedimento sprint che può essere utilizzato anche da chi ha pagato comunque la tassa nel periodo tra il 17 e il 30 dicembre ma che deve ancora compensare l’importo totale per cui si avrà tempo fino al 15 gennaio 2014. Anche in questo caso valgono le sanzioni dallo 0,2% al 2,80% e gli interessi legali del 2,5% solo che, dal 1° fino al 15 gennaio quest’ultimi passeranno all’1%.
Chi non ha versato assolutamente nulla e si vuole avvalere del ravvedimento breve, infine, c’è tempo sempre fino al 15 gennaio ma si parla di sanzioni pari al 3% fisso, più l’importo Imu dovuto, più interessi legali al 2,5% fino al 31 dicembre e all’1% dal 1° gennaio.
In ogni caso, all’interno della legge di stabilità dovrebbe essere inserito un emendamento che solleva da sanzioni e interessi tutti coloro che hanno versato la somma Imu ma che si trovano a dover compensare il pagamento a causa del ritardo dei rispettivi Comuni.