Gli studi di settore sono strumenti statistici attraverso cui il fisco italiano rileva i parametri con i quali monitorare la movimentazione economica di liberi professionisti, lavoratori autonomi e imprese. Si tratta di una raccolta sistematica di dati attraverso i quali poter valutare la capacità reale di produrre reddito, possono essere impiegati per l’accertamento induttivo qualora risultassero anomalie fra questi e il reddito dichiarato.
Con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del DM MEF 24 marzo sull’integrazione degli Studi di Settore, vengono introdotti nuovi indicatori di coerenza e di normalità economica, , con operatività a decorrere dal periodo di imposta in corso al 31 dicembre 2013.
Questi i nuovi indicatori di coerenza:
– incoerenza nel valore delle rimanenze finali e/o delle esistenze iniziali relative a opere, forniture e servizi di durata ultrannuale;
-valore negativo del costo del venduto, comprensivo del costo per la produzione di servizi;
-valore negativo del costo del venduto, relativo a prodotti soggetti ad aggio o ricavo fisso;
-mancata dichiarazione delle spese per beni mobili acquisiti in dipendenza di contratti di locazione finanziaria in presenza del relativo valore dei beni strumentali;
-mancata dichiarazione del valore dei beni strumentali in presenza dei relativi ammortamenti;
– mancata dichiarazione del numero e/o della percentuale di lavoro prestato degli associati in partecipazione in presenza di utili spettanti agli associati in partecipazione con apporto di solo lavoro.
Decreto 24 marzo 2014 del MEF