Si tratta di un nuovo trend delle truffe che corrono in rete, quello della vendita di auto inesistenti che ci é stato segnalato da alcuni nostri utenti e che trova riscontro in alcune notizie apparse sul web, specialmente in Svizzera dove alcuni di questi furfanti sarebbero stati scoperti.Perché se le truffe online sono ormai un fatto ordinario, i moderni criminali se le inventano tutte per farci cadere nei loro tranelli, e l’Italia non é assolutamente immune dalle frodi. Gli artifizi utilizzati sono quelli classici: la pubblicazione di alcune foto su siti specializzati di vendite online, e poi un contattato via mail da parte dei potenziali acquirenti, poiché quasi mai è possibile contattarli telefonicamente. Per proseguire poi con l’acquisto viene chiesto di inviare i dati personali e il versamento, in anticipo, di una caparra del 20% sul valore dell’auto che si vuole comprare (attorno ai 5-6 mila euro). Dati che poi potrebbero venir in seguito utilizzati anche per altri fini criminali.Al fine di evitare il ripetersi di questi stratagemmi, per esempio, la polizia svizzera consiglia di segnalare immediatamente casi simili evitando di comunicare dati personali riservati. Suggerimenti che anche Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” raccomanda vivamente anche a tutti gli utenti di internet italiani che hanno scelto di fare acquisti online.E se già ci sono state alcune vittime, come detto, pure alcuni autori della truffa sono stati arrestati oltralpe.A finire in manette un cittadino italiano, classe 1964, nato a Lugano. Il 50enne, meccanico senza fissa dimora, aveva pubblicato su internet annunci fittizi mettendo in vendita veicoli inesistenti. L’uomo è accusato di truffa per mestiere, falsità in documenti e appropriazione indebita.
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