Stati Generali del Credito alle Famiglie. Come si comportano gli italiani rispetto all’utilizzo del credito?

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cloud shape as responsibility sign floating on the palm.Si terranno a Roma il prossimo 3 luglio, i primi Stati Generali del Credito alle Famiglie. Promossi da Assofin, l’Associazione Italiana del Credito al Consumo e Immobiliare, gli Stati Generali del Credito alle Famiglie concluderanno un percorso di dialogo con istituzioni e cittadini che si sta svolgendo in questi mesi in preparazione dell’evento.Tra i temi in discussione agli Stati Generali del Credito alle Famiglie vi saranno le abitudini e le modalità di utilizzo del credito degli italiani. Un panorama nazionale che, dai dati dell’Osservatorio Assofin, appare molto diversificato.
Uno sguardo complessivo
Il mercato del credito alle famiglie presenta differenze territoriali strutturali riconducibili a fattori di carattere socio demografico e culturale, legati ai diversi modelli e stili di vita e a fattori economici. Tali difformità si riscontrano nella ripartizione dei flussi erogati – sia per il credito al consumo, sia per i mutui immobiliari – che mostra una certa stabilità nel tempo.
Il 2013 ha segnato una flessione del credito alle famiglie comune in tutte le macroaree italiane. Le prospettive di ripresa, almeno nel breve periodo, sono di entità contenuta.
In prospettiva la ripresa del mercato sarà modesta e più lenta nel Mezzogiorno, dove l’evoluzione del mercato del lavoro e dei consumi sarà più incerta rispetto alle altre macroaree.
Inoltre la debolezza del quadro economico per le famiglie manterrà elevata la rischiosità del credito un po’ in tutte le macroaree, sebbene con alcune differenze. Una più lenta risoluzione degli elementi di fragilità dei bilanci delle famiglie nelle regioni del Sud e Isole continuerà a penalizzare maggiormente la qualità del credito in queste aree geografiche, determinando pertanto anche una maggiore cautela dell’offerta.

1.    Credito al Consumo
La geografia del credito al consumo non mostra nel tempo variazioni di rilievo, segno di abitudini territoriali nei confronti del ricorso al credito piuttosto consolidate. Resta infatti invariato nel tempo il ranking delle macroaree geografiche in termini di quote di flussi finanziati (Fig.1).
Nel 2013 si conferma, tuttavia, il trend rilevato negli ultimi anni di lieve aumento delle quote di erogazione nel Nord Ovest e nel Nord Est a scapito di quelle del Sud e delle Isole, macroaree maggiormente colpite dalla crisi economica. Ciò indica un ricorso al credito più consapevole e oculato da parte delle famiglie italiane ed una maggior cautela nelle politiche di erogazione da parte degli intermediari finanziari: l’utilizzo del credito per finanziare i consumi risulta, negli anni, più prudente rispetto al passato nelle aree caratterizzate da un quadro economico più debole a favore delle zone con condizioni economiche più distese, confermando la sostanziale prociclicità del credito al consumo.
Come è noto, gli italiani si caratterizzano per un ricorso al finanziamento dei consumi contenuto rispetto a quello rilevato nei principali paesi europei: sebbene il mercato italiano si collochi da anni, in termini di ammontare di crediti in essere, al quarto posto in Europa, il confronto in termini credito al consumo pro-capite, tuttavia fa scivolare l’Italia, con un valore di crediti a persona appena superiore a 1.500 euro, agli ultimi posti tra i maggiori paesi dell’Europa Occidentale.
Nel corso del 2013 sono stati erogati in Italia oltre 45miliardi di euro tra prestiti personali, finanziamenti di auto e moto, altri finanziamenti finalizzati, carte di credito rateali/opzione e cessione del quinto dello stipendio/pensione
Di questi, quasi 13miliardi sono stati finanziati al Nord Ovest, 10 al Centro, 9 al Sud, quasi 8 al Nord Est e poco più di 5 nelle Isole.

Il Nord Ovest si conferma la macroarea dove si concentra il maggiore flusso di erogazioni (29%), con una ripartizione per tipologia di prodotto che mostra un rilevante utilizzo delle carte rateali/opzione (33% dei volumi della macroarea) e un ricorso ai finanziamenti finalizzati per auto (23%) superiore alla media nazionale.
Al secondo posto il Centro (22%), che evidenzia una ripartizione dei flussi erogati per prodotto esattamente coincidente con quella nazionale.
Segue il Sud (20%), che mostra un ricorso superiore al dato medio nazionale per i prestiti personali (38%), per la cessione del quinto dello stipendio (12%) e per l’altro finalizzato (9%)
Il Nord Est, macroarea storicamente meno propensa al ricorso al credito al consumo (17% dei flussi nazionali), fa registrare un utilizzo delle carte rateali/opzione (31%) più intenso rispetto alla media nazionale.
Infine la ripartizione delle Isole (12%), come quella del Sud, presenta un product mix più sbilanciato verso i prestiti personali (39%) e la cessione del quinto dello stipendio (14%).
Rispetto al 2012, la variazione percentuale dei flussi finanziati segna un -5,3% a livello nazionale: il record negativo appartiene alla Basilicata (-15,2%), mentre l’unica regione a mostrare una evoluzione positiva è il Trentino Alto Adige (+ 2%).
Con riferimento ai diversi prodotti del credito al consumo, il ricorso alla cessione del quinto dello stipendio/pensione è in aumento (+3,1% a livello nazionale) in quasi tutte le Regioni italiane con un record positivo in Basilicata (+10,9%) mentre risulta decisamente in calo in Valle d’Aosta (-32,6%). In leggero incremento, ma solo nelle regioni del NordOvest, sono le erogazioni di prestiti finalizzati all’acquisto di beni di consumo (escluse auto e moto) che registrano un +0,5% con la Valle d’Aosta al +11,8%.
Erogato 2013 pro-capite indicizzato. Considerando le erogazioni procapite, al fine di eliminare gli effetti della diversa distribuzione della popolazione sul territorio nazionale, la graduatoria delle macroaree cambia leggermente. Fatto 100 il valore dell’erogato procapite nazionale, la macroarea che mostra il più alto ammontare di credito al consumo a persona risulta quella del Centro (114) con una punta dei cittadini residenti nel Lazio (123), mentre quelle che evidenziano l’indicatore più basso sono il Sud (87) ed il Nord Est (89), con il valore più basso fatto registrare dagli abitanti del Trentino Alto Adige (49).
Tra regione e regione appaiono evidenti differenze nelle modalità con le quali gli italiani accedono al credito: valdostani, siciliani e sardi sono quelli che maggiormente usufruiscono del prestito personale (con un erogato procapite indicizzato rispettivamente di 125, 122 e 124); i toscani, più degli altri (135), finanziano i loro acquisti di auto e moto mentre i sardi (139) quelli di altri beni di consumo; chi ha realizzato più acquisti con la carta di credito rateale/opzione sono gli abitanti del Nord Ovest (126) ed in particolari i lombardi (139); accedono maggiormente alla cessione del quinto dello stipendio i campani (215) e in genere gli abitanti delle Isole (161).
1.    Mercato dei mutui
L’erogazione dei mutui immobiliari chiude il 2013 in flessione sebbene di entità più contenuta rispetto a quella registrata nel 2012, quando i volumi si ridussero di oltre la metà. Le erogazioni evidenziano un contenimento del calo sia dei flussi finanziati (-8,9%) sia del numero di contratti stipulati (-7%).
Il ricorso ai mutui da parte delle famiglie italiane risulta storicamente basso. Il mercato italiano dei mutui immobiliari nel confronto europeo risulta, infatti, appena il sesto mercato in termini di consistenze con un valore (365miliardi di euro) quattro volte inferiore rispetto al Regno Unito e quasi tre volte inferiore rispetto alla Germania.
Il limitato ricorso al finanziamento per l’acquisto dell’abitazione trova origine nello storico modello sociale che caratterizza l’Italia: con elevati trasferimenti intergenerazionali, un elevato numero di famiglie – proprietarie della abitazione di residenza (67,2% contro il 40,7% dell’Aera dell’euro) (Fonte: Banca d’Italia, I bilanci delle famiglie italiane nell’anno 2012, febbraio 2014) e una limitata mobilità territoriale per motivi lavorativi. Solo il 12,3% dei nuclei famigliari italiani ha in corso un mutuo ipotecario per l’acquisto o la ristrutturazione di immobili (contro il 23,1% medio dell’Area dell’euro) (Fonte: ECB, The Eurosystem’s Household Finance and Consumption Survey, aprile 2013).
La ripartizione dei flussi di mutui immobiliari erogati alle famiglie consumatrici per macroarea geografica non mostra nel tempo variazioni di rilievo. Nel 2013 tale ripartizione replica quella dell’anno precedente a conferma delle differenze strutturali dei singoli mercati immobiliari e in linea con i dati storici relativi all’andamento del mercato immobiliare residenziale.
Erogato 2013 pro-capite indicizzato. Anche l’analisi dell’erogato procapite indicizzato conferma la netta spaccatura del Paese tra le aree del Nord Ovest e del Centro che presentano valori ben superiori alla media, e quelle del Sud con livelli di mutui procapite notevolmente inferiori e in lieve calo nel 2013. Il Nord Est risulta prossimo al valore medio. Il reddito procapite ed i prezzi delle abitazioni, inferiori nel Sud e nelle Isole rispetto al resto del Paese, si annoverano tra le cause storiche di tale divergenza cui si aggiungono, dall’inizio della crisi, maggiori tensioni sul mercato del lavoro.
(Assofin)