Il riordino è partito venerdì 20 giugno con l’approvazione del decreto attuativo sulle commissioni censuarie in Consiglio dei ministri. Le nuove rendite allineate ai valori di mercato sono destinate a crescere in alcune città fino a dieci volte rispetto ai valori attuali e questo uò trasformarsi in un ulteriore aumento del prelievo fiscale sugli immobili.L’iter per la riforma comprende una revisione del sistema di vani, classi e categorie di immobili: abitazione, negozi, magazzini. Questo vuol dire che per ogni tipologia di immobile dovrà essere individuato il “valore di mercato” calcolato in base all’ubicazione, allo stato dell’immobile e all’anno di costruzione.
Sulla base della rendita catastale si calcola l’IMU. E siccome il risultato della riforma sarà un generale aumento delle rendite (fino a dieci volte tanto), sarà poi necessario adeguare i coefficienti di rivalutazione, facendo attenzione al criterio stabilito dalla delega fiscale: l’invarianza di gettito.
Le commissioni censuarie saranno 103, dislocate sull’intero territorio nazionale. Dovranno validare gli algoritmi che serviranno a determinare le nuove rendite catastali, non più basate sul numero dei vani ma sui metri quadri. Le commissioni saranno composte da 1 magistrato, 2 componenti designati dall’Agenzia delle Entrate, 1 dall’ANCI e 3 dal Presidente del Tribunale, sulla base delle candidature proposte dal prefetto. Tra queste anche i rappresentanti delle associazioni di categoria del settore immobiliare, senza obbligo di essere inseriti nelle commissioni .