Farmaceutico e alimentare sono i settori leader dell’economia italiana nel 2013. E’ quanto emerge dalla Rassegna annuale dei Settori Economici, redatta dall’Area Research di Banca Monte dei Paschi di Siena e frutto dell’elaborazione e dell’analisi dei basata sui dati messi a disposizione dall’ISTAT. Dal 2008 al 2013, la drammatica caduta del PIL nel nostro paese è stata mediamente dell’ 1,4% tendenziale all’anno: questo risultato, dovuto principalmente al brusco calo della domanda interna si è tradotto in una oggettiva difficoltà dei settori economici cosiddetti “ciclici”, come i metalli di base e la chimica che hanno mostrato anche nel 2013 una performance negativa nella produzione e nelle esportazioni. Il fatto che proprio in questi giorni l’acciaio italiano sia oggetto di tanta attenzione mediatica in relazione alle vicende del polo siderurgico di Terni lo dimostra.
Per contro, il rapporto mette in evidenza dinamiche opposte di altri settori che hanno beneficiato in maniera evidente del trend positivo delle esportazioni nel 2013 rispetto al 2012: primi tra tutti il farmaceutico (+5,8% il valore della produzione venduta e +14% le esportazioni) e l’alimentare (+3.2% il valore della produzione venduta e +5,3% le esportazioni).
Dei nove settori presi in esame, seguono nell’ordine il tessile e la pelle, i mezzi di trasporto, la carta e i macchinari, che hanno mostrato segni positivi rispetto al 2012.
Il settore del mobile ha mostrato una variazione negativa nel valore della produzione venduta (-2,8%) ma un incremento nelle esportazioni (+2,3%), dato che lascia ben sperare per il 2014.
Il rapporto cerca di analizzare in maniera critica i risultati di ciascun settore come quelli del comparto della carta che ha mostrato un balzo anomalo del valore della produzione venduta dovuto alla grande crescita di alcuni segmenti merceologici a fronte della grave crisi di altri come quello della carta da giornale.
Proprio tenendo conto del fatto che sono le esportazioni a determinare il successo dei settori economici leader, il rapporto individua in questa variabile quella di maggiore importanza e delinea un quadro anche per il 2014 dove emergono importanti cambiamenti rispetto al 2013.
Il primo settore quest’anno potrebbe essere quello delle macchinari, che ha mostrato una crescita tendenziale delle esportazioni durante i primi sette mesi del 6,3% rispetto allo stesso periodo del 2013. In seconda posizione il tessile e la pelle (+4,8%) seguito dai mezzi di trasporto (+4,1%). In deciso miglioramento il settore del mobile che ha fatto registrare una variazione positiva delle esportazioni del 3,5% ma anche del valore della produzione venduta (+1,2%), mentre in rallentamento paiono i migliori settori del 2013, in particolare il farmaceutico (+2,8%), ma anche l’alimentare (+3,2%).
Per quanto riguarda i due settori maggiormente in sofferenza, i metalli di base denotano una decelerazione del calo delle esportazioni, che passano dal -9,1% del 2013 al -3,9% del 2014, mentre la chimica mostra una crescita delle esportazioni dello 0,8%.
Questi ultimi due dati potrebbero essere visti come un buon segnale per il futuro anche se non dimostrano ancora che una ripresa ciclica dell’economia è imminente.
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