Rapporto FMI: Italia senza futuro, bisogna ridimensionare le pensioni!

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Dal rapporto sul nostro Paese del FMI si evince che: “L’Italia, nelle condizioni attuali, non è un Paese per cui si possa assicurare un futuro radioso, o quantomeno sereno. La crescita potenziale dell’Italia di fatto crolla per gli anni futuri, siamo inchiodati allo 0,5%”. Il Fmi nel suo report ha stimato che la crescita dell’Italia sarà dello 0,2, a fronte dello 0,3 previsto nel precedente rapporto. Inoltre ha ricordato come il private Equity (investimenti in società non quotate da parte di fondi specializzati) sia molto più sviluppato negli Usa e che l’Europa è troppo “banco centrica” e su questo bisogna fare di più perché “le banche italiane hanno fatto progressi nel rafforzare i bilanci, ma devono affrontare sfide e venti contrari ciclici” e, di conseguenza, devono “essere pronte a soddisfare la domanda quando l’economia si riprenderà”.Il fondo monetario internazionale già nello scorso Settembre aveva esortato l’Italia a intervenire anche in modo abbastanza drastico sul bilancio pubblico affrontando una riduzione delle pensioni e del sistema sanitario. Inoltre la spesa pensionistica  è troppo alta e un taglio della spesa pubblica deve passare per un taglio della spesa previdenziale. Inoltre ha ribadito come il piano di riforme per l’Italia è “audace e ambizioso, ma bisogna agire in fretta per implementarlo” dato che “ il debito pubblico è sostenibile, ma il Paese resta  vulnerabile  sui mercati”. Ecco perché “bisogna ridurre le  tasse sul lavoro, fare  investimenti  pubblici e rendere la  revisione della spesa  parte integrante del budget”.Inoltre il Fmi ha presentato anche un rapporto più completo che affronta il problema della crescita in Europa. L’evidenza dimostra che l’aumento dell’età pensionabile non necessariamente porta a un aumento della partecipazione della forza lavoro e quindi si vorrebbero inserire manovre che potrebbero “includere regole per il pensionamento anticipato,lo affermo da tempo la riforma Fornero è il lievito della disoccupazione, razionalizzando i benefici, e l’adozione di altri incentivi finanziari, insieme però a politiche che aumentino la domanda per coloro che intendono posticipare il pensionamento”.Sarebbe equo per tutti applicare l’art.3 della Costituzione ed equiparare  la legge per  la maturazione della pensione per tutti i cittadini.  Anche se poi queste manovre dovrebbero essere accompagnate da riforme serie per i giovani, per i quali il problema del lavoro resta sempre di una gravità assoluta e quella della maturazione di una pensione un miraggio.
Alfredo Magnifico

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