Il segretario generale della Cisl, Annamaria Furlan, a chiusura dell’assemblea dei delegati del Lazio del pubblico impiego,va giù dura definendo la legge Fornero sulle pensioni ” la peggiore riforma della previdenza che il nostro Paese abbia conosciuto e va controriformata”ed ipotizza meglio “ritornare al sistema delle quote”, varate dal governo Prodi, per flessibilizzare l’uscita dal lavoro. Ne ricostruisce la dinamica “La legge Fornero e’ stata fatta in una notte, di nascosto, senza un incontro con il sindacato e senza differenziare tra lavoro e lavoro, creando disperazione e sconforto in migliaia e migliaia di esodati”. Viene voglia di dire Monti come Ali Babà e i quaranta ladroni che di giorno erano rispettabili e di notte ladroneggiavano.
La Furlan prosegue “Serve dunque rimetterci mano “introducendo elementi di flessibilità per l’uscita dal lavoro”. Per questo la C.IS.L. proporrà “un mix di interventi, lasciando libertà al lavoratore rendendo flessibile l’età”. La Cisl di recente ha dato parere favorevole all’ipotesi dell’ex ministro del Lavoro, Cesare Damiano, sulla proposta di introdurre la cd. quota 100. Per quel che riguarda i giovani, invece, dice ancora Furlan, “occorre agire sui coefficienti di calcolo, che sono sempre utilizzati in modo punitivo”. Un piano, questo, su cui la Cisl chiede un confronto. “Chiediamo di fare tutto questo non in una notte e di nascosto, come hanno fatto, ma con il confronto. Abbiamo competenze che vogliamo offrire alla politica e alle istituzioni a tutti i livelli”.
Alfredo Magnifico