Alla fine del periodo ottobre-dicembre 2016 le controversie tributarie pendenti (469.048) mostrano una riduzione dell’11,6% rispetto all’anno precedente, proseguendo il trend positivo già iniziato dal 2012.
Nel trimestre considerato, le controversie instaurate in entrambi i gradi di giudizio sono state 54.788, facendo registrare una riduzione dei nuovi contenziosi pari al 14,51% (-9.299 ricorsi) rispetto allo stesso periodo del 2015. Le controversie definite sono state 82.713, con una crescita delle decisioni del 2,99% (pari a 2.404 ricorsi).
Le nuove controversie presentate in primo grado presso le Commissioni tributarie provinciali (CTP) sono risultate 36.635 con un calo del 19,91%. I ricorsi definiti sono stati 62.397, con una riduzione del 3,28% rispetto all’analogo periodo del 2015.
Gli appelli pervenuti alle Commissioni tributarie regionali (CTR) nel periodo ottobre-dicembre 2016 sono stati 18.153, facendo registrare nel complesso un calo dell’1,03%. Il numero degli appelli definiti, pari a 20.316, è sensibilmente aumentato rispetto al volume prodotto nello stesso periodo del 2015 (+ 28,62%).
Il volume complessivo delle nuove controversie presentate nell’anno 2016 mostra una riduzione del 9,85% rispetto al 2015; nello stesso periodo le controversie definite diminuiscono dell’1,60%.
Per le CTP la quota di giudizi completamente favorevoli all’Ente impositore, nel periodo ottobre-dicembre 2016, è stata di circa il 45%, per un valore complessivo di 3.116,74 milioni di euro; la quota dei giudizi completamente favorevoli al contribuente è stata di circa il 31%, per un valore di 1.242,26 mln di euro. La percentuale delle controversie concluse con giudizi intermedi è stata di circa il 12%, per un valore complessivo di 555,78 milioni di euro.
Per le CTR, invece, la quota di giudizi completamente favorevoli all’Ente impositore è stata di circa il 47%, per un valore complessivo di 1.511,00 mln di euro; la quota dei giudizi completamente favorevoli al contribuente è stata di circa il 37%, per un valore complessivo di 988,38 mln di euro. Le controversie concluse con giudizi intermedi rappresentano circa l’8%, per un valore complessivo di 314,64 milioni di euro.