Drammatica la fotografia scattata dall’ Istat sul mondo dell’ occupazione o meglio della disoccupazione, nonostante i dati trionfalistici sugli effetti positivi delle leggi emanate sul lavoro con l’eventuale diminuzione della disoccupazione,oltre un milione di famiglie di cui la metà risiede al Sud vivacchiano e si arrabattano senza reddito da lavoro,dipendente mentre si fa avanti un nuovo fenomeno quello che nelle famiglie ad avere un impiego è solo la donna.
Sono 970mila i nuclei familiari con o senza figli, tra i 25 e i 64 anni dove la donna risulta occupata a tempo pieno o part-time, mentre l’uomo è inattivo o in cerca di occupazione.
Nel caso del milione di famiglie senza lavoro, se reddito c’è arriva da altre fonti e non dall’impiego, rendite o pensioni. Si tratta del 6,6% delle famiglie presenti sul mercato del lavoro (16,5 milioni). Per un milione di famiglie a zero occupazione ci sono, 13,9 milioni in cui tutte le forze lavoro sono impiegate.
Tra i nuclei familiari senza lavoro: 448 mila sono coppie con figli e 290 mila con un solo componente,più spesso uomo che donna,178 mila contro 113 mila, mentre 222 mila nuclei mono-genitore,sono in maggioranza donne 192 mila, e 80 mila coppie senza figli.
Il Mezzogiorno fa il pieno di famiglie senza reddito da lavoro 587 mila, che precede sia il Nord 300 mila che il Centro 198 mila,tra i 25 e i 64 anni incastrando i dati con il ruolo in famiglia, si nota come i valori più alti di disoccupazione si registrino per i mono-genitori (12%), stanno decisamente meglio i single (8,4%).
Con l’aumentare della prole sale il tasso di disoccupazione (7,3% se c’è solo un figlio, 7,7% se due e 10% per tre o più). I coniugi o conviventi senza bambini si fermano al 7,6%. Quanto ai nuclei monogenitoriali, la situazione è ancora più tragica: sono 192 mila le famiglie dove c’è solo la mamma, ed è disoccupata, quindi secondo i criteri statistici è in cerca di lavoro,con un aumento del 5% rispetto all’anno precedente.
Alfredo Magnifico