Beni in uscita dai depositi Iva Pronto il modello di dichiarazione per attestare i requisiti di affidabilità

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Online il modello definitivo di dichiarazione sostitutiva che gli operatori dovranno utilizzare dal prossimo 1° aprile per estrarre beni dai depositi Iva emettendo fattura senza addebito d’imposta ed evitare l’obbligo di prestare la garanzia. Il modello, approvato oggi con un provvedimento del direttore dell’Agenzia, consente alla ditta individuale o società che estrae i beni di attestare la sussistenza dei requisiti di affidabilità fissati dal Dm 23 febbraio 2017 e va consegnato al gestore del deposito Iva all’atto della prima estrazione. Quest’ultimo provvederà poi a trasmetterlo, tramite posta elettronica certificata, alla Direzione regionale dell’Agenzia delle Entrate o alle Direzioni provinciali di Trento e Bolzano territorialmente competenti sulla base del proprio domicilio fiscale. Gli indirizzi Pec a cui trasmettere le dichiarazioni sono indicati nelle istruzioni, disponibili online insieme al modello. La certificazione è valida per l’intero anno solare. Chi autocertifica non presenta garanzia – La dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà consente a chi estrae i beni dal deposito Iva di emettere fattura senza addebito di imposta (ai sensi dell’articolo 17 del Dpr n. 633/1972), evitando tuttavia di dover presentare la garanzia prevista (articolo 50-bis comma 6 del Dl 331/1993). In particolare, il contribuente dovrà autocertificare quattro requisiti di affidabilità: – aver presentato, se d’obbligo, la dichiarazione annuale Iva nei tre periodi d’imposta antecedenti l’operazione di estrazione; – aver effettuato i versamenti Iva dovuti in base alle ultime tre dichiarazioni annuali presentate alla data dell’operazione di estrazione; – non aver ricevuto notifica, nel periodo d’imposta in corso ovvero nei tre antecedenti l’operazione, di avvisi di rettifica o di accertamento definitivi per i quali non è stato eseguito il pagamento delle somme dovute, per violazioni relative all’emissione o all’utilizzo di fatture per operazioni inesistenti; – non essere formalmente a conoscenza dell’inizio di procedimenti penali o di condanne o di applicazione della pena su richiesta delle parti, a norma dell’articolo 444 del codice di procedura penale, a carico del legale rappresentante o del titolare della ditta individuale, per uno dei delitti previsti dagli articoli 2, 3, 5, 8, 10, 10-ter, 10-quater e 11 del decreto legislativo 10 marzo 2000, n. 74, e dall’articolo 216 del regio decreto 16 marzo 1942, n. 267. Cosa sono i depositi Iva – Dal punto di vista fiscale, i depositi Iva agevolano gli scambi di beni in ambito intracomunitario, rendendo possibile trasferire la merce da un Paese membro all’altro evitando di assoggettare ad imposta i singoli passaggi. In particolare il sistema del deposito Iva consente per determinate operazioni che l’imposta, se dovuta, sia assolta dall’acquirente finale solo al momento dell’estrazione dei beni dal deposito.

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