L’Istituto nazionale di statistica ci fa sapere che, nel mese di febbraio, la disoccupazione in Italia è in calo e che diminuisce anche quella giovanile.In particolare, il tasso di disoccupazione tra i giovani (15-24 anni) a febbraio è calato al 35,2%, con una diminuzione di 1,7 punti rispetto a gennaio e un calo di 3,6 punti rispetto a febbraio 2016. Si tratta del tasso minimo dall’agosto 2012, ma resta un livello comunque elevatissimo, tra i peggiori in Europa (restiamo terz’ultimi, davanti solo a Spagna e Grecia).
L’Istat mette in evidenza la contraddizione poiché è vero che cala la disoccupazione ma non aumenta il numero degli occupati, numero che infatti è stabile al 57,5% da quattro mesi. Sale il numero di lavoratori a termine, mentre calano i lavoratori a tempo indeterminato e restano stabili gli indipendenti.
Questo strano contrasto tra disoccupazione che cala con gli occupati che non salgono, è dovuta ai lavoratori inattivi i così detti Neet che aumentano di 51mila unità formata in prevalenza da uomini. Inattivi sono coloro che, per definizione, non fanno parte della forza lavoro e cioè non lavorano e nel contempo non sono in cerca di un’occupazione. Il tasso di inattività a febbraio è del 34,8%.
Per far parte dei disoccupati, sono necessarie due condizioni precise:
1) avere effettuato nelle quattro settimane precedenti un’azione attiva di ricerca di un lavoro;
2) essere disponibili a lavorare o avviare un’attività autonoma nelle due settimane successive alla rilevazione. Viene considerato disoccupato anche chi inizierà un lavoro entro tre mesi ma è disponibile a lavorare entro le due settimane successive qualora fosse possibile l’anticipazione di inizio lavoro.
Nel periodo considerato, tra dicembre e febbraio, si registra comunque una crescita degli occupati rispetto al trimestre precedente: 14mila occupati in più, numero determinato dall’aumento dei dipendenti a termine.Nell’ultimo mese l’occupazione è salita tra gli ultracinquantenni, è cresciuto il numero dei lavoratori a termine mentre è calato quello del lavoratori a tempo determinato (ricordiamo che è stata data una forte stretta ai voucher, per non dire che sono stati eliminati).
Su base annua, a febbraio 2017 si conferma la tendenza all’aumento del numero degli occupati, più 1,3% pari a 294mila e forte incidenza a questo numero la dà l’aumento degli occupati ultracinquantenni soprattutto per effetto dell’aumento dell’età pensionabile.Un risultato ancora lontano da quello dell’area Euro che a febbraio ha segnato un nuovo calo del tasso di disoccupazione arrivando al 9,5%, un livello di 0,8 punti inferiore a febbraio 2016 (-0,2 punti per l’Italia).
Alfredo Magnifico