Da uno studio elaborato da Istat e Banca d’Italia, sulla ricchezza delle famiglie e delle società non finanziarie in un lasso di tempo tra il 2005 e il 2017, emerge che torna a crescere la ricchezza delle famiglie italiane, ammontante a 9.743 miliardi, 8,4 volte il loro reddito disponibile, finalmente, torna con il segno positivo dopo tre anni in negativo.
Il primato della ricchezza pro capite delle famiglie italiane, in Europa, deriva da attività reali per 6.295 miliardi di euro (pari al 59% della ricchezza lorda) e attività finanziarie per 4.374 miliardi di euro, a fronte di 926 miliardi di passività finanziarie.Pubblicità
Tra la fine del 2016 e la fine del 2017 è aumentata di 98 miliardi (+1%), il suo valore supera anche quello delle famiglie tedesche.
La Casa resta sempre la principale forma di investimento delle famiglie italiane visto che, con un valore di 5.246 miliardi, rappresenta la metà della loro ricchezza lorda, tuttavia, la casa sta perdendo quota mentre salgono le attività finanziarie (depositi, titoli, azioni).
Lo studio conferma, secondo dati Ocse, la propensione a indebitarsi meno rispetto agli altri paesi europei, (famiglie francesi, inglesi e canadesi) con un rapporto tra ricchezza e reddito di circa 8, “anche se nel periodo il divario si è notevolmente ridotto”, fa notare il report, sottolineando come l’indicatore “è gradualmente sceso dal picco raggiunto nel 2013, con un andamento opposto a quello osservato per gli altri paesi”
Misurata in rapporto alla popolazione la ricchezza netta familiare che è risultata superiore agli altri paesi nel 2008 e nel 2009; negli anni successivi si è mantenuta su valori stabili, mentre negli altri paesi è aumentata. Alla fine del 2017 il valore della ricchezza pro capite delle famiglie italiane si è collocato leggermente al di sopra di quello delle famiglie tedesche mentre nel 2006 il distacco era intorno ai 50.000 euro.
Alfredo Magnifico