Ci siamo… il profumo del fine settimana si fa sentire, più forte che mai, perché è il momento del #corpusdomini, noi lo trascorriamo tra Città della Pieve in Umbria e Montefiore dell’Aso nelle Marche, dove le infiorate sono talmente belle, originali e caratteristiche che non le dimenticherete!
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L’arte effimera dell’infiorata di Montefiore dell’Aso prende vita con il Corpus DominiArte e fede, natura e cultura. Il 22 e il 23 giugno i quattro “ingredienti” si incontrano e si fondono per dare vita a uno spettacolo che lascia a bocca aperta. A Montefiore dell’Aso, grazioso borgo in provincia di Ascoli Piceno, quella con l’Infiorata del Corpus Domini è una tradizione antica, che affonda le radici sul finire degli anni 30’; l’usanza è stata recuperata in chiave moderna nel 2002, diventando in poco tempo uno degli eventi più apprezzati di tutte le Marche e delle regioni limitrofe.
Cinquantaquattro anni di infiorata, il Terziere Casalino dà vita alla sua tradizione più bella a Città della PieveUn omaggio al genio di Leonardo Da Vinci a 500 anni dalla sua morte. Sarà questo il tema dominante dell’Infiorata di Città della Pieve, organizzata dai contradaioli del Terziere Casalino in omaggio al loro Patrono San Luigi Gonzaga. Sabato 22 e domenica 23 giugno, ad accogliere i visitatori sarà un suggestivo tappeto floreale di oltre 900 metri quadrati che partirà da Porta Sant’Agostino, percorrerà via Vannucci e terminerà ai piedi della Cattedrale. Giunto alla 54esima edizione, l’evento organizzato dalla splendida cittadina in provincia di Perugia tornerà dal 13 al 23 giugno ad abbinare sapientemente arte, spiritualità, storia, gastronomia e antiche tradizioni popolari.I fiori sono infatti colori, profumi, bellezza, ma in quest’angolo dell’Umbria saranno anche un gustosissimo piatto da assaporare in modi diversi, martedì 18, alla cena “Il Gusto dei Fiori”; e saranno protagonisti, domenica 23, de “L’Artigianato in fiore” e della “Musica in Fiore”. Grande spazio sarà dato, come di consueto, alla gastronomia del territorio. La Taverna del Barbacane (aperta tutte le sere ad eccezione del 17 e del 20 giugno) è pronta a solleticare il palato dei propri affezionati clienti con i piatti della tradizione come le “lumache al pizzico”, ovvero le chiocciole di terra servite con uno stuzzicante e segretissimo pizzico di pomodoro: una ricetta che è diventata l’emblema della taverna e che richiede un lungo lavoro di preparazione; oppure il cinghiale al dragoncello, uno spezzatino di carne di cinghiale molto ricco di aromi scelto dai palati più sofisticati, i pici, le tagliatelle, gli gnocchi e le carni cotte alla brace del camino, da sempre simbolo del punto di ristoro allestito nell’incantevole scenario degli Orti del Palazzo Vescovile.