Ogni settimana i Musei Civici di Bologna propongono un ricco calendario di appuntamenti, per svelare le loro collezioni e raccontare aspetti ed episodi inediti e curiosi della storia della città, anche attraverso punti di vista differenti e insoliti accostamenti fra le diverse collezioni.
Conferenze, laboratori, concerti, visite guidate, visite in lingua sono i principali “strumenti” di questo racconto, che si dispiega lungo millenni di storia, dai primi utensili in pietra di uomini vissuti 800.000 anni fa ai prodotti dell’attuale distretto industriale, dalla pittura alle varie forme dell’arte moderna e contemporanea, dalla musica alle grandi epopee politiche e civili.
Di seguito gli appuntamenti in programma da venerdì 28 giugno a giovedì 4 luglio.
IN EVIDENZA
sabato 29 giugno
dalle ore 11: Museo del Risorgimento – Piazza Carducci 5 / luoghi vari
Nell’ambito della rassegna Bologna da quel momento fu libera. Bologna 1848-1859: rievocazione storica e di Bologna Estate
“Battaglia dell’8 agosto 1848 (prima giornata)”
Una grande rievocazione storica nel centro di Bologna, dedicata all’episodio più importante del Risorgimento bolognese, la giornata d’agosto in cui furono cacciati gli austriaci dalla città.
A cura dell’Associazione 8cento in collaborazione con il Museo civico del Risorgimento.
Programma della giornata:
– ore 11: Piazza Carducci / Museo del Risorgimento
Primo episodio storico: rievocazione del proclama del Maresciallo Welden, in cui si stabiliscono le zone della città riservate alle armate austriache e partenza della Promenade alle ore 11.15
– ore 12: Piazza Maggiore (Bar Vittorio Emanuele)
Secondo episodio storico: rievocazione degli scontri in osteria tra soldati austriaci e cittadini bolognesi che testimoniano l’aumento delle tensioni in città
– ore 13: Parco della Montagnola
Arrivo della Promenade
– ore 15: Via dell’Indipendenza
Corteo storico con musiche risorgimentali suonate dal Corpo Bandistico Gaggese: rievocatori e figuranti sfileranno per Via dell’Indipendenza fino a Piazza del Nettuno
– ore 15.45: Piazza del Nettuno
Concerto della banda musicale, fino alle ore 16.15
– ore 16.30-21.30: Parco della Montagnola
Visita dell’accampamento militare con tende storiche, ronde di guardia e vita delle truppe.
Ingresso: gratuito
Info: www.museibologna.it/risorgimento
domenica 30 giugno
Parco della Montagnola / Piazza dell’8 Agosto
Nell’ambito della rievocazione storica Bologna da quel momento fu libera. Bologna 1848-1859 e di Bologna Estate
“Battaglia dell’8 agosto 1848 (seconda giornata)”
Seconda giornata della grande rievocazione storica nel centro di Bologna, dedicata all’episodio più importante del Risorgimento bolognese, la giornata d’agosto in cui furono cacciati gli austriaci dalla città. A cura dell’Associazione 8cento in collaborazione con il Museo civico del Risorgimento.
Programma della giornata:
ore 11:Parco della Montagnola
Addestramento dei rievocatori, con dimostrazione delle tecniche di battaglia
ore 16: Piazza dell’8 Agosto
Rievocazione della Battaglia. Con 250 figuranti in abiti storici e uniformi, fucili a salve e macchine sceniche che rievocano i cannoni e barricate.
Ingresso: gratuito
Info: www.museibologna.it/risorgimento
PER I BAMBINI
“Estate al museo. I campi estivi dell’Istituzione Bologna Musei”
L’edizione 2019, rivolta ai bambini e alle bambine da 5 a 11 anni, ha come sede la cornice verde di Villa delle Rose. Dal 10 giugno al 13 settembre, le tredici settimane sono dedicate al tema delle grandi esplorazioni: natura, arte, viaggi terrestri e spaziali, civiltà e culture lontane.
Ogni settimana prevede uscite per attività in musei e luoghi cittadini di interesse storico e culturale. Il tema della settimana dall’1 al 5 luglio è “Senza parole”.
Una settimana dedicata all’esplorazione dei linguaggi, per sperimentare diversi modi di raccontare e interpretare la realtà. Le opere di grandi compositori e artisti saranno il punto di partenza per un viaggio alla scoperta di parole misteriose e a volte dimenticate, nuovi alfabeti e modalità di comunicazione “extra verbale”. La traduzione come rielaborazione e l’arte come linguaggio universale: sono queste le tematiche che approfondiremo di giorno in giorno anche grazie a visite al Museo della Musica e al MAMbo.
Info e iscrizioni:
Dipartimento educativo MAMbo: tel. 051 436818 (lunedì dalle 8.30 alle 12.30) oppure tel. 051 6496628 (martedì e giovedì dalle 9 alle 13) oppure mamboedu@comune.bologna.it.
GLI ALTRI APPUNTAMENTI
sabato 29 giugno
ore 16.30: Museo della Musica – Strada Maggiore 34
“Baci, estetica e figli dell’ira. Intorno alla Musikgesellschaft di Halle”
Nell’ambito di “Conversazioni”, a cura di Associazione Athena Musica – Alma Mater Università di Bologna, conversazione con Antonio Serravezza.
La civiltà della conversazione ha una storia nota, intrecciata alla vicenda moderna della Repubblica delle Lettere. Meno nota è invece l’espressione Repubblica Musicale, che della Repubblica delle Lettere è un’articolazione. L’espressione è presente in una pagina dell’autore del primo dizionario di musica della cultura europea, Sébastien de Brossard (1655-1730), maestro di cappella nelle cattedrali di Strasburgo e di Meaux, compositore di mottetti sacri, cantate e arie, lessicografo, bibliofilo, infaticabile erudito d’ancien régime.
Nel 1703 Brossard pubblica a Parigi “il Dictionaire de musique”, solo in parte simile ai dizionari di musica delle nostre biblioteche: oltre al lessico (circa 500 termini), e oltre al supplemento d’una traduzione in francese dei termini musicali greci latini italiani e al catalogo di oltre 900 scrittori di musica d’ogni età, lingua e nazione, ospita uno scritto sulla corretta pronuncia dell’italiano, la lingua che tutti i musicisti «sur tout doivent d’autant plus cultiver, qu’elle fournit à la Republique Musicale d’excellentes Pièces».
Nel giro di pochi decenni le cose cambieranno: l’ideale enciclopedico di Brossard è stato vanificato da una cultura che ha trasformato la musica in affare di stato e guerra di religione, come nota D’Alembert nel suo scritto “De la liberté de la musique” (1759).
Come rilanciare oggigiorno l’ideale Repubblica Musicale di Sébastien de Brossard?
Una via sensata è di rimettere la musica al centro del discorso – in breve, di ripensare il discorso musicale: Athena Musica parte dall’idea che la musica non sia pensabile senza i saperi che ne hanno definito nel tempo il lessico e i concetti, e che nel loro insieme definiscono la musica come sapere storico. Le “Conversazioni” di Athena Musica aspirano quindi a ricostruire le condizioni di possibilità del discorso musicale tra studiosi d’ogni disciplina e formazione estetico-filosofica che condividono l’interesse per la musica.
Ingresso: gratuito fino ad esaurimento posti
Info: www.museibologna.it/musica
domenica 30 giugno
ore 11: Museo del Risorgimento – Piazza Carducci 5
“Bologna da quel momento fu libera. Episodi, aspetti e memoria del 12 giugno 1859”
Visita guidata alla mostra.
Ingresso: biglietto museo (€ 5,00 intero / € 3,00 ridotto)
Info: www.museibologna.it/risorgimento
mercoledì 3 luglio
ore 20: Museo del Patrimonio Industriale – via della Beverara 123
“Quando il cibo viaggiava sul Navile”
Per il ciclo “Un etto di Bologna”, il museo propone una visita guidata dedicata alla produzione alimentare bolognese nei racconti di viaggio tra Sette e Ottocento.
Bologna vanta una lunghissima tradizione in campo culinario: sono tante infatti le prelibatezze che hanno valso alla città l’appellativo di “grassa”, dalla mortadella ai tortellini, al tipico ragù. Con un percorso virtuale attraverso le testimonianze di viaggiatori stranieri che hanno descritto nei loro diari la città e i suoi prodotti più tipici, si ricostruiranno le ricette e le tecniche di produzione che hanno reso questi piatti famosi nel mondo.
Alle ore 21 segue al Battiferro, a cura dell’Associazione Vitruvio, lo spettacolo “Il primo canale non si scorda mai” con la zdàura Onorina Pirazzoli.
La zdàura di Bologna, Onorina Pirazzoli, interagisce con il pubblico e con rappresentanti del Comitato Salviamo il Navile per condividere alcuni aneddoti divertenti e curiosi di vita vissuta sulle sponde del Canale Navile. I racconti attingeranno alle sue esperienze personali e, cosa ancora più interessante, ai ricordi degli abitanti. Infatti la zdàura Onorina tirerà fuori anche delle lettere inviate dai bolognesi e chiamerà all’appello qualcuno tra il pubblico, per arricchire di particolari il suo racconto.
Per lo spettacolo, prenotazione obbligatoria al 329 3659446 (Associazione Vitruvio).
Ingresso visita guidata: biglietto museo (€ 5,00 intero / € 3,00 ridotto)
Info: www.museibologna.it/patrimonioindustriale
ore 20.30: Cimitero della Certosa – via della Certosa 18
Nell’ambito della rassegna Certosa di Bologna. Calendario estivo e di Bologna Estate
“L’oblio della notte. Simboli e misteri in Certosa”
Nulla è casuale nel cimitero: anche i più piccoli dettagli dei monumenti hanno un loro preciso significato. Una passeggiata tra chiostri, logge e sale: alla scoperta di simboli e allegorie, di teschi, leoni, grifoni, sfingi e serpenti attorcigliati.
A cura di Associazione Culturale Didasco.
Prenotazione obbligatoria al 348 1431230 (pomeriggio-sera).
Ritrovo presso l’ingresso principale della Certosa (cortile Chiesa).
I possessori della Card Musei Metropolitani Bologna riceveranno un omaggio all’ingresso.
L’evento si terrà anche in caso di maltempo.
Ingresso: € 10,00 (per ogni ingresso pagante due euro saranno devoluti per la valorizzazione della Certosa)
Info: www.museibologna.it/risorgimento
giovedì 4 luglio
ore 17: Collezioni Comunali d’Arte, Palazzo d’Accursio – Piazza Maggiore 6
“Visita guidata alle Collezioni Comunali d’Arte”
A cura di Paolo Cova, RTI Senza Titolo S.r.l., ASTER S.r.l. e Tecnoscienza.
Ingresso: gratuito
Info: www.museibologna.it/arteantica
ore 20.30: Cimitero della Certosa – via della Certosa 18
Nell’ambito della rassegna Certosa di Bologna. Calendario estivo e di Bologna Estate
“Dov’è Stefano Gobatti? Riscoperta e musica di un’icona dimenticata”
Uno spettacolo itinerante, con un omaggio finale di musiche dal vivo, per rivivere l’avvincente biografia di Stefano Gobatti, autore nel 1873 dell’opera “I Goti”. Scomoderemo alcune celebrità che ci racconteranno chi era questo compositore, il suo successo ed il suo oblio. A cura di Associazione Dolci Accenti in collaborazione con AICS Bologna.
Prenotazione obbligatoria a segreteria@dolci-accenti.com.
Ritrovo presso l’ingresso principale della Certosa (cortile Chiesa).
I possessori della Card Musei Metropolitani Bologna riceveranno un omaggio all’ingresso.
L’evento si terrà anche in caso di maltempo.
Ingresso: € 12,00 (€ 10,00 con tessera AICS) (per ogni ingresso pagante due euro saranno devoluti per la valorizzazione della Certosa)
Info: www.museibologna.it/risorgimento
ore 20: MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna – via Don Minzoni 14
Nell’ambito di After eight. Giovedì sera al museo e di Bologna Estate
“Visita guidata alla Collezione permanente MAMbo e al Museo Morandi” A cura del Dipartimento educativo MAMbo.
La visita parte con minimo 6 persone.
Prenotazione obbligatoria a mamboedu@comune.bologna.it (entro le ore 13 del giorno stesso).
Ingresso: € 4,00. Per i possessori della Card Musei Metropolitani Bologna € 3,00 per la visita guidata
ore 21: Nell’ambito di After eight. Giovedì sera al museo e di Bologna Estate
“Pensatevi liberi. Bologna Rock 1979”
Visita guidata alla mostra a cura del Dipartimento educativo MAMbo.
La visita parte con minimo 6 persone.
Prenotazione obbligatoria a mamboedu@comune.bologna.it (entro le ore 13 del giorno stesso).
Ingresso: € 4,00. Per i possessori della Card Musei Metropolitani Bologna € 3,00 per la visita guidata
Info: www.mambo-bologna.org
MOSTRE
MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna – via Don Minzoni 14
“Julian Charrière. All We Ever Wanted Was Everything and Everywhere”, fino all’8 settembre 2019
Il MAMbo è lieto di presentare la prima personale in un’istituzione museale italiana di Julian Charrière (Morges, Svizzera, 1987), artista il cui lavoro mette in comunicazione i campi delle scienze ambientali e della storia della civiltà.
“All We Ever Wanted Was Everything and Everywhere”, curata da Lorenzo Balbi, è visibile nella Sala delle Ciminiere e presenta un’ampia selezione di opere tra fotografie, installazioni, sculture e video che toccano i temi della storia della scienza, dello sviluppo della cultura dei media, del romanticismo dell’esplorazione e della crisi ecologica contemporanea.
Da sempre interessato ai processi che si nascondono dietro la produzione di conoscenza scientifica e ai differenti metodi utilizzati per arrivare a una scoperta, con i suoi lavori Charrière cerca di comprendere la storia, guardando al passato per tentare di immaginare come sarà il futuro. Come un archeologo, l’artista scruta nelle vicende trascorse per capire quelle che verranno, mentre riflette sul presente. I suoi progetti sono spesso frutto di un lavoro sul campo in località remote, che presentano profili geofisici forti – vulcani, ghiacciai, siti radioattivi – sempre rivolti verso paesaggi lontani in condizioni estreme. Dalle sue spedizioni intorno al globo, Julian Charrière riesce a far emergere non solo la pura e semplice bellezza della natura, ma anche la vulnerabilità e la frattura tra natura e civiltà.
Nel palesare catastrofi ambientali causate dall’uomo, in luoghi come l’atollo di Bikini nelle Isole Marshall, l’ex sito di test nucleari di Semipalatinsk in Kazakistan, una monocoltura di palma da olio in Indonesia o, più recentemente, le profondità marine, Charrière non vuole mai unicamente sensibilizzare o esprimere un giudizio morale, quanto piuttosto rivelare le forze invisibili che plasmano il paesaggio, dai fenomeni geologici alla sete di risorse dell’era digitale, senza escludere, su un piano più immateriale, le proiezioni culturali con cui l’umanità cambia significato e percezione dei luoghi. In altre parole, per quanto ci affanniamo a saccheggiare la Terra delle sue risorse, a una velocità tale da costringere la scienza a parlare degli ultimi due secoli e mezzo come di un’era geologica a parte, l’Antropocene, il pianeta si riprenderà tutto e saremo dimenticati.
Info: www.mambo-bologna.org
“Pensatevi liberi. Bologna Rock 1979”, fino al 29 settembre 2019
La Project Room del MAMbo prosegue la sua attività espositiva con “Pensatevi liberi. Bologna Rock 1979”, mostra dedicata all’evento musicale che radunò più di seimila persone al Palasport di Bologna il 2 aprile del 1979.
“Bologna Rock” può essere considerato il simbolo di una stagione non esclusivamente musicale ma anche sociale, culturale, politica che ha lasciato il segno nella storia della città e dell’Italia tutta, su cui il focus espositivo, a cura di Oderso Rubini e Anna Persiani, vuole costruire un’indagine approfondita.
Al di là del festival in sé, organizzato da Harpo’s Bazaar, che registrò la partecipazione di gruppi punk, rock demenziale e new wave della scena bolognese dell’epoca, quali Skiantos, Wind Open, Luti Chroma, Gaznevada, Bieki, Naphta, Confusional Quartet, Rusk und Brusk, Frigos, Cheaters e del cantante blues statunitense Andy J. Forest con la band The Strumblers, la mostra si propone come una rilettura storica di questo momento in seguito percepito come epocale, una riappropriazione antropologica capace di evidenziare quegli elementi caratterizzanti che hanno contribuito alla nascita e alla crescita del ruolo socio-politico di Bologna tra il 1971 e il 1985 nella storia della cultura italiana e non solo.
Tramite immagini, video, LP in vinile, documenti, fumetti, materiali visivi e grafici, strumentazioni dell’epoca e pubblicazioni indipendenti vengono messe in evidenza le connessioni e la ricchezza di contaminazioni che hanno caratterizzato una stagione di grande fermento: musica, video, arte, fumetti, grafica, comunicazione e politica si sono intersecate in una maniera istintiva, innovativa, forse casuale, determinando un processo creativo irripetibile con quelle modalità.
Info: www.mambo-bologna.org
Museo Medievale – via Manzoni 4
“Jean François Migno. La forza del colore”, fino all’8 settembre 2019
Il Museo Civico Medievale si apre al dialogo con la pittura contemporanea presentando la prima mostra personale in Italia dell’artista francese Jean François Migno, a cura di Graziano Campanini e Riccardo Betti.
Il nucleo principale della mostra si trova racchiuso nella sala del Lapidario per poi espandersi all’interno di alcune sale del percorso espositivo, dove le tele di Migno punteggiano lo spazio come dispositivi che catturano lo sguardo dello spettatore in un gioco di frementi vibrazioni cromatiche.
L’intera vicenda dell’artista, contrassegnata da una continua sperimentazione su diversi mezzi e materiali che rifiuta una piena e concreta definizione della sostanza in favore di un’astrazione dall’aspetto figurativo, viene ripercorsa attraverso una selezione di circa 40 lavori, comprensiva dei principali cicli della sua produzione, come “Palissade” realizzato negli anni Novanta e il più recente “Passages” degli anni Duemila.
Info: www.museibologna.it/arteantica
“Esercizi di stile. Objets indécis / Maybe-made, maybe not”, fino al 14 luglio 2019
Quinto appuntamento con “Esercizi di stile”, un progetto nato nel 2016 dalla collaborazione tra l’Accademia di Belle Arti di Bologna e il MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna, che offre ad alcuni studenti la possibilità di cimentarsi con gli spazi di una prestigiosa istituzione museale.
Una riflessione museografica contemporanea sul ruolo e sulla funzione dei musei del XX e XXI secolo ha dato forma alla happening-exhibition “Ready-maybe” in cui gli studenti e i laureati del Biennio di Pittura – Arti Visive dell’Accademia Ilaria Minelli, Golzar Sanganian, Agata Torelli e Li Zhuwei, oltrepassano il diaframma della teca e con armi piumate, bachi annidati, atti architettonici e morsi pietrificati si relazionano al Musée de l’OHM.
Il Musée de l’OHM di Chiara Pergola, situato nel Museo Medievale, è un ready-made divenuto opera attraverso il suo spostamento nello spazio espositivo.
Ma è, inoltre, un museo. Se il ready-made ha scardinato nel primo Novecento le regole dello statuto dell’opera d’arte, definendo arte un oggetto d’uso quotidiano, un museo ready-made cambia nuovamente le condizioni sine qua non dello statuto dell’opera e del museo stesso. Così nell’esercizio di classificazione che il museo materializza avviene un doppio cortocircuito e attorno all’Opening Hour Museum, in una forma di indecisione o animismo oggettuale, si ritrovano a gravitare le opere e le azioni degli studenti dell’Accademia.
Info: www.museibologna.it/arteantica
Museo del Risorgimento – Piazza Carducci 5
“Bologna da quel momento fu libera. Episodi, aspetti e memoria del 12 giugno 1859”, fino al 14 luglio 2019
Il percorso di Bologna e dei bolognesi nelle vicende del Risorgimento nazionale è scandito da alcune date e da alcuni eventi significativi: tra quelli di maggior rilievo si colloca la giornata del 12 giugno 1859 quando, in seguito alle sconfitte subite a Palestro e Magenta ad opera delle truppe franco-piemontesi, le truppe austriache a presidio di Bologna si ritirarono definitivamente oltre il Po provocando la fine del governo pontificio sulla città e il suo territorio dopo tre secoli e mezzo di potere temporale. Di lì a pochi mesi, in un rapido succedersi di avvenimenti, l’intera Emilia-Romagna si sarebbe unita alla monarchia costituzionale di Vittorio Emanuele II, futuro Re d’Italia, portando a compimento per Bologna il processo di Unificazione nazionale avviato alcuni decenni prima.
La mostra “Bologna da quel momento fu libera”, curata da Mirtide Gavelli e Otello Sangiorgi, ripercorre episodi e aspetti di quel periodo memorabile, attraverso l’esposizione di reperti risorgimentali e documenti originali, normalmente non visibili al pubblico: la battaglia della Montagnola svoltasi l’8 agosto, il predominio degli Austriaci sulla città nel decennio 1849-1859, la giornata del 12 giugno e il rapido succedersi dei governi provvisori, il formarsi di un esercito e della Guardia Nazionale, la memoria celebrativa di quella data nel processo di formazione della coscienza e dell’identità nazionale.
Tra i cimeli più preziosi esposti in mostra figura la bandiera tricolore che per prima sventolò sopra la porta principale del Palazzo Comunale, issata alle prime luci dell’alba del 12 giugno 1859 dopo l’abbassamento dell’insegna pontificia.
Un altro simbolo dal forte potere evocativo di quella giornata è la bandiera utilizzata dagli studenti dell’Università di Bologna quando scesero in piazza inneggiando alla caduta del potere temporale dei papi, e nelle successive manifestazioni patriottiche nel 1859-1860.
Non mancano poi militaria come due esemplari di uniformi della Guardia Nazionale entrambe del 1859, mentre la presenza degli austriaci a Bologna durante gli anni ‘50 del XIX secolo è documentata da un kepì da ussaro per truppa, immagini fotografiche e testimonianze artistiche come un olio su cartone di Silvio Faccioli che raffigura una guardia e un tamburino e un disegno con figurino militare.
La mostra offre un’estensione multimediale dei contenuti informativi grazie all’uso di un codice QR presente nelle diverse vetrine con il quale, attraverso l’accesso al portale www.storiaememoriadibologna.it, è possibile consultare notizie e approfondimenti sui diversi oggetti esposti, in modo da apprezzarne pienamente la storia e il significato.
Info: www.museibologna.it/risorgimento
Museo Archeologico – via dell’Archiginnasio 2
“Ex Africa. Storie e identità di un’arte universale”, fino all’8 settembre 2019
Volti e corpi ieratici che a noi occidentali ricordano immediatamente le sculture di Modigliani e Brancusi, i dipinti di Nolde e Picasso. Ma anche visi mirabilmente torniti nel bronzo, di fidiana perfezione come solo i putti e i Cristo in fasce di Raffaello. Oggetti di potere e di culto che rimandano al metafisico, agli antichi riti, alle forze umane e soprannaturali. Ma anche figure in miniatura per pesare la polvere d’oro, cesellate come orologi del Seicento tedesco. E ancora, saliere in avorio, olifanti e cucchiai realizzati anticamente in Africa su commissione europea, per quelle che un tempo si chiamavano arti applicate.
Per la varietà dei temi trattati, si tratta dell’esposizione sull’arte africana più ampia mai organizzata in Italia – con circa 270 pezzi esposti -, nella quale si spazia da testimonianze su culture antiche, vecchie di mille anni, fino alla produzione degli artisti contemporanei.
In mostra sono documentati i diversi sguardi con i quali l’Occidente si è posto dinnanzi alle espressioni plastiche dell’Africa.
La mostra, prodotta e organizzata da CMS.Cultura, è promossa da Comune di Bologna e Istituzione Bologna Musei | Museo Civico Archeologico e curata da Ezio Bassani e Gigi Pezzoli, con il contributo di studiosi italiani e stranieri.
Info: www.museibologna.it/archeologico – www.mostrafrica.it
Museo del Patrimonio Industriale – via della Beverara 123
“Formazione professionale, lavoro femminile e industria a Bologna: 1946-1970”, fino al 14 luglio 2019
La mostra, ideata e prodotta da Museo del Patrimonio Industriale e Unione Donne in Italia (sede di Bologna) in collaborazione con Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna e Organizzazione Internazionale del Lavoro (ILO) – Ufficio per l’Italia e San Marino, costituisce il primo appuntamento di un progetto triennale promosso dal Museo del Patrimonio Industriale e dall’Unione Donne in Italia di Bologna dedicato al tema “Lavoro, formazione e cultura tecnica femminile”.
Le immagini esposte nel percorso espositivo documentano il tema dell’istruzione professionale e del lavoro femminile nei contesti industriali, con un focus sul territorio bolognese.
Negli anni del miracolo economico (1958-1963) Bologna, e l’Emilia-Romagna nel suo complesso, conobbero un’impetuosa espansione industriale, della quale le donne furono protagoniste, contribuendo in maniera sostanziale allo sviluppo del Made in Italy. All’importante crescita quantitativa dell’occupazione femminile industriale, non corrispose tuttavia una qualificazione del lavoro delle donne.
L’istruzione professionale divenne così un tema di discussione e azione politica per le associazioni femminili, impegnate a promuovere l’ingresso delle donne in istituti tecnico-industriali, come l’Aldini Valeriani, per offrire nuove opportunità di lavoro qualificato e una formazione non orientata solo ai lavori tradizionalmente identificati come femminili.
Le fotografie in mostra abbracciano l’arco cronologico compreso tra la seconda metà degli anni Quaranta e la fine degli anni Sessanta del Novecento e provengono dagli Archivi fotografici dell’UDI di Bologna, del Museo del Patrimonio Industriale di Bologna (Fondi Aldini Valeriani e Fototecnica Bolognese) e della Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna (Fondo dello Studio fotografico Villani).
Nella parte iniziale spiccano due nuclei principali: le immagini relative ai corsi di cucito e sartoria, in particolare per ragazze disoccupate, e quelle dell’Istituto Tecnico Industriale Femminile, una nuova scuola afferente all’Aldini Valeriani. Nella seconda parte, dedicata al lavoro in fabbrica, si distinguono alcune serie relative ad ambienti e reparti di aziende storiche bolognesi, come Farmac-Zabban, Weber, Ducati Elettronica e Arco.
Info: www.museibologna.it/patrimonioindustriale
L’Istituzione Bologna Musei racconta, attraverso le sue collezioni, l’intera storia dell’area metropolitana bolognese, dai primi insediamenti preistorici fino alle dinamiche artistiche, economiche, scientifiche e produttive della società contemporanea.
Un unico percorso diffuso sul territorio, articolato per aree tematiche.
Archeologia, storia, storia dell’arte, musica, patrimonio industriale e cultura tecnica sono i grandi temi che è possibile affrontare, anche attraverso percorsi trasversali alle varie sedi.
Fanno parte dell’Istituzione Bologna Musei: MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna, Museo Morandi, Casa Morandi, Villa delle Rose, Museo per la Memoria di Ustica, Museo Civico Archeologico, Museo Civico Medievale, Collezioni Comunali d’Arte, Museo Civico d’Arte Industriale e Galleria Davia Bargellini, Museo del Patrimonio Industriale, Museo e Biblioteca del Risorgimento, Museo internazionale e biblioteca della musica di Bologna, Museo del Tessuto e della Tappezzeria “Vittorio Zironi”.
Info: www.museibologna.it.
La Card Musei Metropolitani di Bologna è il servizio attivato in occasione del IX centenario del Comune di Bologna per ampliare l’accessibilità al patrimonio storico artistico della città: un abbonamento che offre accesso illimitato alle collezioni permanenti e ingresso a prezzo ridotto alle mostre temporanee di tanti musei della città e dell’area metropolitana. Vale 12 mesi e costa 25 euro: tutte le informazioni sono disponibili sul sito cardmuseibologna.it.
INDIRIZZI E RECAPITI
MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna e Museo Morandi
via Don Minzoni 14
tel. 051 6496611
aperto: martedì, mercoledì, venerdì, sabato, domenica e festivi: ore 10-18.30; giovedì: ore 10-22
Casa Morandi
via Fondazza 36
tel. 051 6496611
aperto: su prenotazione solo nei seguenti giorni e orari:
da ottobre a maggio venerdì e sabato ore 14-16; domenica: ore 11-13
da giugno a settembre venerdì e sabato ore 17-19; domenica: ore 11-13
Villa delle Rose
via Saragozza 228/230
tel. 051 436818 – 6496611
aperto: in occasione di eventi espositivi
Museo per la Memoria di Ustica
via di Saliceto 3/22
tel. 051 377680
dal 28 giugno al 22 settembre aperto: venerdì, sabato e domenica: ore 17-20
Museo Civico Archeologico
via dell’Archiginnasio 2
tel. 051 2757211
aperto: lunedì, mercoledì, giovedì e venerdì ore 9-18; sabato, domenica e festivi: ore 10-18.30
Museo Civico Medievale
via Manzoni 4
tel. 051 2193916 – 2193930
aperto: martedì – domenica e festivi: ore 10-18.30
Collezioni Comunali d’Arte
Palazzo d’Accursio, Piazza Maggiore 6
tel. 051 2193998
aperto: martedì – domenica e festivi: ore 10-18.30
Museo Civico d’Arte Industriale e Galleria Davia Bargellini
Strada Maggiore 44
tel. 051 236708
aperto: martedì – venerdì: ore 9-14; sabato, domenica e festivi: ore 10-18.30
Museo del Tessuto e della Tappezzeria “Vittorio Zironi”
via di Casaglia 3
tel. 051 2194528 – 2193916 (biglietteria Museo Civico Medievale)
aperto: venerdì: ore 9-13; sabato e domenica: ore 10-18.30
Accesso momentaneamente sospeso per sopralluoghi manutentivi straordinari
Museo internazionale e biblioteca della musica
Strada Maggiore 34
tel. 051 2757711
aperto: martedì – domenica e festivi: ore 10-18.30
Museo del Patrimonio Industriale
via della Beverara 123
tel. 051 6356611
aperto: martedì – venerdì: ore 9-13; sabato e domenica: ore 10-18.30
Museo civico del Risorgimento
Piazza Carducci 5
tel. 051 347592
aperto: martedì – venerdì: ore 9-13; sabato, domenica e festivi: ore 10-14
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