Si avvia verso la conclusione la XVIII edizione del Peperoncino Jazz Festival, rassegna itinerante nelle più belle località della Calabria iniziata lo scorso 17 luglio e in svolgimento fino alla fine di settembre, che con circa 60 concerti di altissimo livello qualitativo in cartellone (tra gli oltre 200 artisti protagonisti, star del calibro di Steve Gadd, Jimmy Cobb, John Patitucci, Uri Caine, Dave Schroeder, Kurt Rosenwinkel, il super trio Erskine/Gomez/Moroni, Paul Wertico, Danilo Rea & Peppe Servillo, Roberto Gatto, Nicky Nicolai & Stefano Di Battista, Gianluca Guidi, Gegè Telesforo ecc.), in programma nell’arco di due mesi in 33 comuni delle 5 province calabresi, tappa dopo tappa si sta confermando anche quest’anno come uno degli eventi turistico-culturali più importanti della nostra regione (come dimostrato anche dal suo inserimento tra i “Grandi Eventi Internazionali” finanziati dalla Regione Calabria).
Annoverato, altresì, dalla stampa nazionale tra gli eventi jazzistici più prestigiosi d’Italia (oltre a far parte di I-jazz, associazione che riunisce i migliori festival nazionali, dal 2009 ad oggi è sempre stato inserito tra i primi cinque eventi italiani nella classifica dei prestigiosi “Jazzit Awards” –quest’anno ha conquistato il podio, classificandosi al terzo posto – all’esito del referendum indetto dall’autorevole rivista specializzata Jazzit), dopo aver girato in lungo e in largo tutto il territorio regionale in un appassionante coast to coast che ha portato turisti e appassionati alla scoperta dei più bei borghi calabresi – andando dallo Jonio al Tirreno, passando attraverso il Pollino e la Sila – il festival musicale più piccante d’Italia IERI (lunedì 26 agosto) ha vissuto una delle serate più avvincenti di questa strepitosa edizione in quel di Reggio Calabria.
L’evento, grazie alla fondamentale collaborazione del Parco Ecolandia nelle persone del presidente Tonino Perna, del direttore Pietro Milasi e del coordinatore eventi Marcello Spagnolo e a quella dell’associazione culturale Soledad presieduta da Alessio Laganà e grazie alla rinnovata joint venture con il Face Festival e il Play Music Festival, infatti, ha fatto tappa nello splendido Parco Ludico, Tecnologico e Ambientale posto in posizione panoramica sullo Stretto di Messina in occasione del concerto della portentosa cantante americana Martha High, conosciuta da tutti per la sua ultratrentennale collaborazione con il re del soul e del funky James Brown, nonché per aver affiancato nel corso della sua fortunatissima carriera Maceo Parker e altre icone della storia della musica (da Little Richard a Jerry Lee Lewis, da Aretha Franklin a B.B. King, da Steve Wonder a Prince e, ancora, Michael Jackson, Gorge Clinton, Roy Ayers e The Temptations), guadagnandosi così sul campo lo pseudonimo di “Hardest working lady in show business”.
Nel corso del concerto, patrocinato dal Consolato Generale degli USA e chiuso in esclusiva nazionale, la High, accompagnata dall’affiatatissimo gruppo dei The Soul Cookers – composto oltre che dall’incredibile organista Hammond Leo Corradi e dal il virtuoso batterista Tony Match, dal talentuoso chitarrista calabrese Roy Panebianco – ha proposto un live ad alto impatto ritmico e sonoro nel corso del quale ha ripercorso i migliori successi della sua carriera in uno spettacolo energico e raffinato, che per i numerosissimi spettatori giunti per l’occasione da ogni parte della Calabria e dalla vicina Sicilia si è dimostrata come una vera e propria full immersion nell’essenza dell’epoca d’oro del funky e del soul americano.
Oggi alle ore 22, invece, nel suggestivo scenario del chiostro del Convento di San Domenico, già teatro dei concerti dello scorso anno (che hanno avuto come protagonisti le formazioni capitanate dai sassofonisti americani Seamus Blake e George Garzone), si svolgerà la tappa cosentina della XVIII edizione del Peperoncino Jazz Festival, in occasione della quale sarà possibile visitare l’innovativo, interessantissimo BoCs Art Museum.
Dopo gli indimenticabili concerti ambientati nei suggestivi scenari della Villa Vecchia e del Castello Svevo, che hanno visto sul palco, vere e proprie star del panorama internazionale, quali, tra gli altri, i Manhattan Transfer, Robben Ford, il super trio Perez/Patitucci/Blade, Ron Carter, Kenny Barron, Uri Caine, Bad Plus, Joshua Redman, Bobby Waston ecc., dunque, il PJF farà tappa a San Domenico e qui, in una serata che si preannuncia musicalmente particolarmente “piccante”, sarà protagonista un gruppo già apprezzato alcuni anni fa dal pubblico del PJF: gli “Hobby Horse” (letteralmente “cavallo a dondolo”), trio jazz sperimentale dedito all’improvvisazione con la passione per l’elettronica, che nasce in Italia (ma in realtà è italo-americano) e in pochi anni riesce ad entusiasmare il pubblico di tutto il mondo con il proprio sound assolutamente originale.
Al pari di poche altre formazioni collocabili nell’ambito jazzistico, infatti, Hobby Horse riesce a infrangere canoni e spiazzare l’ascoltatore, «provocandolo» anche attraverso riferimenti ad altri generi musicali e ad un uso funzionale dell’elettronica. Nel corso della serata, a ingresso libero e patrocinata dal Comune Cosenza e dal Consolato degli Stati Uniti d’America, il sassofonista Dan Kinzelman, il contrabbasista Joe Rehmer e il batterista Stefano Tamborrino – che negli anni hanno collezionato la vittoria di numerosi premi nazionali ed internazionali e la partecipazione ai migliori Festival di musica di tutto il mondo – condurranno gli spettatori in un viaggio musicale avvincente ed emozionante, a conclusione del quale, come nella migliore tradizione del festival organizzato dall’associazione culturale Picanto e diretto artisticamente da Sergio Gimigliano, sarà dato spazio all’enogastronomia, con la possibilità di degustare i migliori vini calabresi guidati dai sommelier professionisti della F.I.S. (Fondazione Italiana Sommelier) Calabria presieduta da Gennaro Convertini.