“Nella storia dell’umanità i muri sono legati ad una immagine negativa di divisione e separazione. Non è questo invece il caso del piano visionario, che l’Italia intende appoggiarte, della ‘grande muraglia verde’, un’opera unica composta da tanti progetti con l’obiettivo di fermare la desertificazione e riportare alla vita terre e territori”. Lo afferma il Ministro dell’Ambiente Sergio Costa, che in India sta partecipando alla Conferenza delle Parti dell’Onu sulla desertificazione.
“Le siccità persistenti, la mancanza di cibo, i conflitti per la scarsità di risorse – afferma il Ministro – portano a flussi migratori sempre maggiori e nessun muro di cemento potrà contenerli”.
“L’obiettivo – ha aggiunto Costa – è quello di portare linfa ai luoghi maggiormente colpiti dalla desertificazione: penso alla fascia del Sahel in Africa, uno dei luoghi più poveri del pianeta e più drammaticamente colpiti dai cambiamenti climatici. Per affrontare la crisi climatica abbiamo bisogno che tutti i Paesi facciano la loro parte. Noi, come Paese Italia a nostra volta colpiti in alcune regioni dalla desertificazione, mettiamo a disposizione progettualità e tecnologie made in Italy, per sviluppare interventi per il recupero di 20.000 ettari di aree nel Sahel degradate – spiega il ministro – Queste terre potranno così tornare fertili e coltivabili dando la possibilità a 300.000 persone di beneficiare di nuove fonti di reddito, e quindi offrendo loro un’alternativa, affinché non siano più obbligate ad abbandonare i loro territori”.