“La decisione della Corte di Giustizia Ue sul diritto all’oblio rappresenta forse una vittoria per Google, ma sicuramente è una sconfitta per i cittadini. La tutela dei diritti non può avere confini continentali.
Quanto deciso oggi sostiene un’altra verità: i contenuti che in Ue possono essere ritenuti ‘dimenticabili’ saranno comunque visibili nei risultati di ricerca di Google al di fuori dell’Unione europea. Un’idea non solo lesiva dei diritti umani e in particolare del diritto alla privacy, ma anche anacronistica in un mondo sempre più interconnesso a livello digitale”, dichiara l’europarlamentare del Movimento 5 Stelle Isabella Adinolfi.
“La politica deve essere in grado di tenere il passo con i cambiamenti della società. La digitalizzazione implica la nascita di nuovi diritti, come il diritto all’identità digitale. Il Movimento 5 Stelle auspica che quest’ultimo sia riconosciuto quale diritto fondamentale e che esso sottintenda la tutela della privacy e la protezione dei dati personali a livello globale”, conclude Adinolfi.