Ultimo appuntamento per Spoleto Jazz Season, la rassegna organizzata da Visioninmusica con la direzione artistica di Silvia Alunni orientata a presentare e far conoscere le ultime novità del panorama jazz contemporaneo. Venerdì 15 novembre alle ore 21:00, presso il Teatro Nuovo Giancarlo Menotti di Spoleto, sarà protagonista la formazione “Latin Mood“, organico guidato dal trombettista Fabrizio Bosso e dal sassofonista Javier Girotto che proporanno il meglio dei loro album con un repertorio di brani originali, insieme a Natalio Mangalavite al pianoforte, Luca Bulgarelli al basso, Lorenzo Tucci alla batteria e Bruno Marcozzi alle percussioni.
Creato in occasione di un’edizione del “Brianza Open Jazz Festival”, l’ensemble “latin mood” è un sestetto che propone, nel terreno fertile dell’improvvisazione e del jazz, estetiche apparentemente lontane: l’hard bop di cui Bosso è interprete di primissimo ordine e le atmosfere latine e le ritmiche sudamericane di Girotto. In realtà entrambi gli artisti hanno spesso dimostrato affinità e interessi nei reciproci ambiti musicali, riuscendo a realizzare e ad esprimere, proprio all’interno di questa formazione, una sintesi sonora completa che mescola abilmente linguaggi sonori differenti. Il frutto di questa collaborazione si è concretizzato in più di un lavoro discografico, da “Sol” (addirittura impreziosito dalla presenza di Raul Midón) all’ultimo “Vamos”. Musica coinvolgente, a tratti ballabile, da cui si viene presto contagiati e di cui è facile innamorarsi.
La qualità e il livello degli interpreti è fuori discussione: sia che ci si trovi di fronte al clima suggerito da Bosso o alle atmosfere tipiche di Girotto, il creativo ed eccellente ensemble, formato da ottimi solisti, funziona a meraviglia. Struggenti sono gli assolo dei due fiati, ma incredibile è anche l’energia e il divertimento che permea l’intero lavoro e ancor di più il trascinante set dal vivo!
In corso d’opera, gli scenari si moltiplicano e trovano spazio forme e generi propri della tradizione musicale argentina: tango, milonga, chacarera e candombe. Nessun esotismo è gratuito: tutte le ritmiche risplendono in chiave jazzistica, vivificate dall’intervento colmo di amore e curiosità per un idioma, quello latino, che da sempre qualifica l’arte dei protagonisti di questo concerto.